
Dizionario della Moda e del Costume
Qui troverai una piccola selezione di termini utili per conoscere meglio il dipartimento della moda
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A BOLLE:
Di tessuto o altro materiale con disegni in rilievo, rigonfiamenti rotondi , simili a bolle
A CODA DI RONDINE:
Motivo a doppia "v" disegnato sulle tomaie delle scarpe maschili, decorato con forellini nei
modern brogue e semibrogue
A MANICA CORTA:
Di qualsiasi capo d'abbigliamento con la manica corta. Solitamente e un terzo della lunghezza
totale
A MANICA LUNGA:
Di un qualsiasi capo d'abbigliamento con la manica the arriva sino al polso
A JOUR:
Ricamo a traforo realizzato soprattutto per la biancheria in lino. Si ottiene togliendo alcuni fili
dalla trama del tessuto, quindi quelli dell'ordito vengono uniti a mazzetti con un cappio
formando piccoli gruppi, secondo diverse tecniche. utilizzato per gli orli, ma anche come
motivo ornamentale per abiti e camicie femminili. E' detto 'a giorno' perchè lascia passare la
luce
ABBOTTONATURA A DOPPIOPETTO:
Tipo di chiusura con due file di bottoni, indicata soprattutto per i capispalla, dove i davanti si
sovrappongono
ABBOTTONATURA:
Chiusura con bottoni. Serie di bottoni e relative asole di un qualsiasi capo d'abbigliamento
ABBOTTONATURA A MONOPETTO:
Tipo abbottonatura con una sola fila bottoni
ABBOTTONATURA ALL'INGLESE:
Quando i bottoni sono nascosti da una striscia di stoffa
ABBOTTONATURA SULLA SPALLA:
Chiusura con bottoni applicati sulla spalla, riferito specialmente a maglie o a bluse
ABITO A CAMICIA:
Abito femminile che riprende la forma della camicia maschile, aperto e abbottonato sul
davanti. Lanciato da Coco Chanel negli anni 30 chiamato comunemente alla francese chemisier
ABITO A CANOTTIERA:
Prende il nome dall'indumento intimo perche ne imita la forma. Scollatura arrotondata, spalline
più o meno sottili. Molto aderente, in maglina o in jersey, di solito arriva sino al ginocchio
ABITO A CHAMPAGNE:
Vestito femminile con bustino aderente, gonna gonfia e corta. Riprende la forma della coppa da
champagne
ABITO A FOURREAU:
Abito che avvolge il corpo, molto aderente, la scollatura lascia le spalle completamente
scoperte, può essere corto o lungo
ABITO A GUAINA:
Aderentissimo, lungo al ginocchio o alla caviglia, era l'abito preferito delle star del cinema
negli anni '30. Oggi descrive genericamente un vestito molto fasciante
ABITO A SIRENA:
Aderente come una seconda pelle, scende lungo e si allarga a corolla all'orlo, imitando la figura
della sirena, da cui il nome
ABITO A SOTTOVESTE;
Prende il nome dall'indumento intimo perche molto simile. Spalline sottilissime, anche
elasticizzate, in tessuto setoso e leggero, appena svasato all'orlo. Scollatura accentuata, anche
bordata in pizza. E' diventato un classico vestito d'estate o da sera
ABITO A TUBINO:
Un classico senza tempo. Solitamente nero, senza maniche o corte, leggermente aderente,
scollatura appena accennata, lunghezza al ginocchio. Creato da Coco Chanel nel 1926 diventa
popolare trent'anni dopo grazie a Jackie Kennedy the ne fa un pezzo forte del suo guardaroba
ABITO A VESTAGLIA:
Dal taglio semplice, tutto aperto sul davanti, le due parti vengono sovrapposte e annodate in
vita da una cintura. Tasche a filo o a toppa. La versione classica lo vuole in seta stampata.
Prende la forma e il nome dalla vestaglia da camera
ABITO DA BALLO:
Confezionato in tessuto prezioso, la tradizione lo vuole con corpetto aderente e variamente
scollato, mentre la gonna 6 ampia e lunga anche sino alla caviglia. Lo stile cambia con il
cambiare delle mode
ABITO DA POMERIGGIO:
Era l’abito d'obbligo nella meta dell'Ottocento per l’ora del tè, di linea semplice, con bustino
aderente, lungo. Verrà sostituto dall'abito da cocktail, quando le donne, verso gli anni '20,
rifiuteranno il corsetto, e vestiranno abiti dritti e leggeri
ABITO DA SERA:
Vestito femminile, elegante, confezionato in seta, chiffon, taffettà o velluto a seconda della
stagione, sempre comunque in tessuto importante. Dalle diverse scollature, spesso arricchito da
ricami, paillette e jais. A differenza di quello da gran sera può essere anche corto
ABITO DA SPOSA:
Di rigore il giorno del matrimonio per la cerimonia religiosa, ma c'e chi lo indossa anche per
quella civile. In Europa sino alla meta dell'Ottocento usava rosso, per poi diventare come
quello Belle donne veneziane, obbligatoriamente bianco in onore dell'Immacolata Concezione
ABITO DA UOMO:
Vestito maschile composto da giacca e pantaloni, a volte accompagnato dal gilet. Tutti i pezzi
sono confezionati con lo stesso tessuto
ABITO DA UOMO SPORTIVO:
Abito intero maschile, composto da giacca e pantaloni confezionati con il medesimo tessuto,
indossato per il tempo libero. Realizzato con stoffe dall'aspetto rustico, spesso a quadri
ABITO IMPERO:
Vestito femminile con taglio sotto al seno
ABITO INVERNALE:
Termine generico the indica un abito confezionato con un tessuto caldo, come la lana o il
panno, indicato per la stagione fredda
ABITO MONOPETTO DA UOMO:
Abito intero maschile, composto da giacca, con abbottonatura non sovrapposta, e pantaloni
confezionati con lo stesso tessuto
ABITO PRINCESSE:
Abito dalla linea scivolata, svasato, composto da pannelli cuciti assieme sino all'altezza del
braccio. E' realizzato per la prima volta da Charles Worth ( 1826-1895) per l'Imperatrice
Eugenia, nasce quindi nell'ambito dell'Haute Couture parigina, ma ne rivendicano la paternità
sia Chanel, Patou e Dior. Per la sobrietà del taglio inizialmente viene proposto soprattutto per
gli abiti da sposa, poi negli anni Sessanta diventa di gran moda , oggi è un classico del
guardaroba femminile
ABITO PRE-MAMAN:
Vestito largo e comodo indossato dalle donne durante la gravidanza
ABITO SU MISURA:
Abito femminile o maschile, confezionato a mano con metodo sartoriale, sulle specifiche
misure del cliente
ACCOLLATO:
Un qualsiasi capo d'abbigliamento che aderisce al collo
ACCOLLATURA:
Quella parte di un abito o di una maglia che segue la base del collo
ACCORCIATO:
Un capo d'abbigliamento che è stato ridotto nella sua lunghezza
ACTION-COAT:
Giaccone da uomo di taglio sportivo, in tessuto impermeabilizzato
ACTIVEWEAR:
Genere di abbigliamento maschile e femminile indossato per praticare sport e per estensione
adatto anche al tempo libero
ADERENTE:
Di qualsiasi capo d'abbigliamento che aderisce al corpo
AFFUSOLATO:
Descrive un qualsiasi capo d'abbigliamento dalla linea allungata e aderente
AGGHINDARE:
Vestire con particolare ricercatezza, con eleganza leziosa
ALLACCIATURA A NODO:
Chiusura di un capo d'abbigliamento o parte di esso, ottenuta annodando le due estremità a
nodo
ALLACCIATURA A ZIP:
Chiusura di un capo d'abbigliamento ottenuta per mezzo di una cerniera
ALLACCIATURA CON BOTTONI:
Chiusura di un capo d'abbigliamento ottenuta per mezzo di bottoni
ALLACCIATURA CON STRINGHE:
In una serie di piccoli fori viene fatto passare, incrociandolo, un nastro a un cordoncino
ALLUNGATO:
Di un qualsiasi capo d'abbigliamento o parte di esso al quale è stata aumentata la lunghezza
AMERICANA:
Descrive un capo d'abbigliamento femminile, come una blusa, una maglietta o un abito,
caratterizzato da una particolare scollatura the lascia completamente scoperte le spalle e parte
della schiena, mentre copre il petto. Molto di moda negli anni '50 in America, da cui il nome
AMPIO:
Di un qualsiasi capo d'abbigliamento largo, comodo
ANDROGINO:
Stile dall’immagine ambigua, fra il maschile e il femminile
ANFORA:
Linea di una gonna, più raramente di un abito. La sottana, con la vita stretta e leggermente
arricciata, si stringe al ginocchio, disegnando la sagoma di un’anfora. Di moda negli anni '40 e
negli’ 80, ritorna con andamento ciclico
ANNODATO:
Chiuso con due lembi di tessuto, nastri ecc. che legandosi creano un nodo
ANORAK:
Giaccone tipico degli eschimesi in pelle di foca, infilato dalla testa, con cappuccio. Entrato
nello sportswear ha subito diverse trasformazioni, in tessuto impermeabile ha una cerniera
centrale, grandi tasche applicate, cappuccio, una calda fodera, a volte trapuntato, unisex
APLOMB:
Linea perfetta the che dà un'impeccabile vestibilità a un capo d'abbigliamento. E’ un termine
francese che tradotto in italiano significa " a piombo", in quanto le sarte erano solite inserire
nell'orlo dell'abito o della gonna una fettuccia con piccoli pesi di questo metallo, che tendendo
il tessuto creava un effetto di particolare accuratezza della confezione. E’ un accorgimento
tuttora utilizzato per capi importanti di Alta Moda
APPLICAZIONE:
Elemento decorativo come: perla, paillette, jais, pizzo, fiore in seta e altro che può essere
cucito, ricamato o incollato su un tessuto, un capo d'abbigliamento, un accessorio
ARRICCIATURA:
Increspatura di un tessuto o di un particolare di un abito, di un accessorio, ecc.
ATTACCATURA:
Punto dove una parte di un abito, di una camicia (ecc.) si unisce ad un'altra
ATTREZZATO:
Descrive un capo d'abbigliamento sportivo, maschile e femminile, ricco di zip e tasche
applicate
AVVITATO:
Si dice di un capo d'abbigliamento che aderisce in vita, soprattutto attribuito alla giacca
femminile
AVVOLGENTE:
Indica un qualsiasi capo di abbigliamento che avvolge e abbraccia il corpo
B.C.D.G. (BON TON GENRE):
Indica uno stile d'abbigliamento borghese, fatto di equilibrio buon gusto
BABY DOLL :
Camicia da notte cortissima, trasparente, leggermente svasata, accompagnata da mutandine
dello stesso tessuto. Pizzi e fiocchetti sintetici come ornamento. Esibisce scollatura arrotondata
con nastrino passante, che l'arriccia quanto basta, le maniche sono corte e a palloncino,
anch'esse arricciate, oppure preferisce sottili bretelline che sostengono una scollatura a cuore,
classica del reggiseno. "Baby Doll" è titolo di un testo di Tennessee Williams, diventato poi
una sceneggiatura, scelta dal regista Elia Kazan per girarne un film, che fece discutere per
l'argomento scabroso affrontato.
BACCHETTA
Striscia di plastica a più raramente di ottone, inserita in un apposto canale cucio sul retro del
colletto della camicia maschile per impedire alle punte di rialzarsi
BAGGY:
Pantaloni molto larghi, dal cavallo basso, indossati dai giovani. Questa moda parte dai quartieri
di New York, dove gli skater per muoversi in libertà durante le loro acrobazie indossano
calzoni ampi e sformati. Diventati anche divisa rapper contestation
BAGONGHI:
Borsa in velluto, creata da Roberta di Camerino negli anni '50, che racconta "ho chiamato
bagonghi la mia borsa famosa per la sua forma piccola e panciuta e per quella grossa maniglia
che per l'appunto mi ricordava l'omonimo piccolo grande personaggio dell'immagme circense."
BALAYEUSE:
Applicazione di pizzo o tessuto cucito all'orlo delle gonne che scendevano sino a terra, in uso
nell'Ottocento
BALZA:
Striscia di tessuto arricciata, anche sovrapposta ad altre, cucita motivo decorativo all'orlo di
gonne o vestiti femminili
BANDA:
Striscia di tessuto applicata su un abito o su qualsiasi altro capo d'abbigliamento, spesso in
colore contrastante e in materiale differente
BANDOLIERA:
Si dice "a bandoliers" quando una borsa con tracolla viene portata trasversalmente
BARBOUR:
Giaccone sportivo, maschile e femminile, di cotone impermeabilizzato, colletto in velluto,
lunghe zip come chiusura nascosta, con tasche applicate. Nato in Inghlterra alla fine dell'800 e
diventato popolare in Italia cento anni dopo, quando èstato importato da WP Lavori in Corso
BARCHETTA:
Tipo di scollatura appena accennata che parte a metà della spalla lasciando appena scoperto il
collo con un disegno ellittico, per poi chiudersi su un'altra metà della spalla, disegnando il
profilo dello scafo di una barca, da cui il nome
BARRACANO:
Lunga veste in lana o cotone che lascia scoperte le braccia, indossata in Africa settentrionale
BAS BLEU:
Appellativo ironico dato a un movimento intellettuale femminile francese ( I 700) che si
occupava fra l'altro di letteratura, un primo tentativo di emancipazione culturale. II nome, calze
azzurre, lo deve a un uomo inglese, un certo mister Stillingfleet, che frequentava un circolo
femminile e indossava eleganti calzettini azzurri
BASCHINA:
Nelle giacche femminili è quella parte di stoffa, the parte dalla vita, tagliata di sbieco o appena
arricciata, per poi scendere sui fianchi ad anfora
BATIK:
Speciale tecnica di stampa nata nell'India del sud, ma già conosciuta a Giava nel V sec. d.C.. Il
tessuto grezzo veniva spalmato di cera nei punti in cui non si voleva che il colore venisse
assorbito, poi lo si immergeva nella soluzione colorata, ottenendo cosi disegnature diverse e
irregolari. Di moda negli anni Settanta, la stampa batik cambia tecnica: il tessuto naturale viene
legato in grossi nodi e poi immerse nel colore; ne risultano motivi circolari di diverse
dimensioni a seconda dell'ampiezza del nodo chiamati tie and dye
BATTITACCO:
fettuccia di cotone nella parte interna dell'orlo dei , per evitare che si usurino
BATTLE JACKET:
Giaccone sportivo maschile, corto sino ai fianchi, con cintura e soffietti ai lati della schiena, di
stile militare
BATTOLA:
Pettorina di tela bianca inamidata indossata da magistrati, avvocati e anticamente dal religiosi
BAVERO:
Collo Bella giacca, del cappotto o del soprabito
BECCO D'ANATRA:
Punta della scarpa che ricorda la forma del dell'anatra
BELL BOTTOMS (PANTALONI A ZAMPA D' ELEPANTE):
Pantaloni pensati per i marina e arrivati sulla scena della moda anni '70 grazie ai giovani che
come integrante della loro divisa metropolitana
BELLE EPOQUE:
Modo di vestire a cavallo fra la fine dell’ 800 e l’inizio del ‘900. Le donne indossavano vestiti
lunghi, dalle maniche a prosciutto, larghe all'attaccatura strettissime verso il polso. I bustini
erano aderentissimi come le gonne, che raccoglievano sul dietro a grembiule un gran fiocco
mostrando sotto un'altra gonna in tessuto o in colore diverso. Completava l’insieme un grande
cappello con veletta e vistose piume
BERMUDA:
Calzoni al ginocchio in cotone, create all'inizio del XX sec. per la British Army di stanza alle
Bermuda, colonia inglese. Le isole diventano meta turistica negli anni '30 e i civili dato il clima
ne adottarono l’uso, poi esportato in tutto il mondo
BERRETTO
Copricapo maschile e femminile, senza tesa e spesso con visiera, realizzato in diversi materiali
come il cotone o la lana, secondo l'uso
BERRETTO CON VISIERA:
Copricapo aderente alla testa tesa a mezzaluna sul davanti
BERRETTO DA CACCIATORE:
Cappello maschile appartenente alla tradizione inglese. Ha due visiere, una sul davanti e una
sul dietro, a volte con paraorecchie allacciati sulla cupola, in tessuto tweed. Il classico modello
portato da Sherlock Holmes
BERRETTO DI LANA:
Copricapo aderente alla testa realizzato a maglia, con o senza risvolto
BERRETTO FLOSCIO
Cappello degli operai inglesi, piuttosto ampio, con visiera rigida, indossato dal monello del
film di Charlie Chaplin
BERRETTO FRIGIO
Cappello morbido a forma conica, con la punta ripiegata su un lato, originario della Frigia.
Nella Roma antica era indossato dagli schiavi liberati, ed era rosso. Ritorna in auge durante la
Rivoluzione francese come simbolo di liberty
BERRETTO GOGLIARDICO:
Era cappello degli studenti universitari. Parte anteriore molto allungata. quasi a formare un
cono, calotta arrotondata e aderente, piccola tesa appena rialzata. II colore cambiava a seconda
della facoltà di appartenenza
BERRETTO MOB:
Cappello largo, rigonfio, in mussola di cotone, con passanastro al bordo, s'indossava nell' '800,
per proteggere capelli. E’ ritornato in auge negli anni '60
BERTA:
Mantellina o pettorina in merletto che le a meta dell800, indossavano per nascondere le
profonde scollature degli abiti
BETTINA:
E’ il nome di una fortunata camicetta disegnata da Hubert de Givenchy, sarto francese. Bianca,
aderente, ma dalle maniche rese importanti da una serie di ruches in pizzo, si accompagnava a
una gonna a tubo o svasata, d’obbligo le scarpe piatte. II nome viene da Bettina, Simone Bodin,
top model a Parigi nei prim' anni '50, sentimentalmente legata ad Alì Khan e amica del creatore
BICORNO:
Cappello maschile, in yoga dalla fine '700 all'inizio dell'800, due punte che al scendono ai lati,
scelto da copricapo preferito. Portato dagli Incroyables
BIKERS:
Sta per motociclisti e raggruppa una tribù dal codici stilistici precisi, come mito Marlon Brando
nel film "II selvaggio", dove indossa un giubbotto di pelle zippato e corto: il perfecto, sotto Tshirt
candida e jeans sdruciti. As piedi: tronchetti con fibbia. Siamo nel 1954, gli stilisti
riprenderanno più volte questo concetto modernizzandolo
BIRKENSTOCK:
Storico marchio tedesco di calzature, fondato da Johann Birkenstock nel 1774. Arriva il
successo quando viene progettato l’arco plantare flessibile, e l’azienda s'ingrandisce, sono circa
gli inizi del '900. Famosa nel mondo per il caratteristico sandalo, che è diventato lo status
symbol di una tribù alternativa e attenta all'ambiente. II modello dal plantare a conchiglia.
allacciato sul davanti da due larghe fasce di pelle con fibbie in metallo, e datato 1964, ne sono
seguiti 300 varianti per forma e colore
BISACCIA:
Grande sacca di stoffa o di pelle che si porta a tracolla
BIZANTINA:
Lunga tunica, in tessuto prezioso come il broccato, decorata con pietre preziose attorno al collo
e all'orlo, anche priva di maniche. Era indossata sopra a una tunica più corta dalle donne
durante l’impero Bizantino
BLACK.
Tessuto denim blu ( jeans) tinto in pezza di nero
BLADY:
Gianni Versace, stilista chiama cosi la sua nuova giacca femminile, è la risposta al classico
blazer maschile. "B" sta per blazer a cui segue "lady", signora. Corre l’anno 1988
BLAZER:
Giacca maschile doppiopetto, foderata, dal caratteristici bottoni dorati, in tessuto blu scuro, con
stemma sul taschino, tasche applicate o a fessura, stile marina. Si porta su pantaloni in flanella
o in fresco di lana grigio scuro. Diverse sono le test sulle sue origini. La prima lo vede nascere
nel 1873 per volontà del comandante di fregata H.M.S. Blazer che aspettando la regina Vittoria
per un'ispezione, decise di rinnovare la divisa del suo equipaggio. Scelse una giacca
doppiopetto dai bottoni d'ottone, del suo colore non si hanno notizie precise, sembra fosse
inizialmente a righe. La regina Vittoria re rimase comunque entusiasta e chiese che diventasse
l'uniforme ufficiale della Marina Britannica. L'altra versione lo vede apparire agli inizi del '900
ed e indossato per la prima volta dai canottieri del Lady Margaret Boat Club, del St. John
College di Cambridge, ed e a righe regimental. Poi confezionato in tessuto a tinta unita o
gessato, come giacca da club, sempre con stemma. Dagli anni '80 si definisce blazer, per
estensione, una giacca dai taglio maschile, non necessariamente a doppiopetto, che interpreta
un certo stile manageriale femminile
BLING GLING:
Un suono che senz'altro incuriosisce, che ha raggiunto la dignità di termine tanto da essere
inserito nel nuovo Oxford English dictionary. Il termine onomatopeico richiama il tintinnio dei
gioielli e delle monete, è utilizzato infatti per descrivere diamanti, bijoux e ora anche uno stile,
perciò anche un modo vestire, che sia appariscente e ricco di decori, paillette, catenelle, ricami
e quant'altro. E' stato coniato negli anni '90 a New Orleans dal gruppo rap Cash Money
Millionaires e il termine si è diffuso grazie a una canzone dal titolo "bling Sling" del cantante
BG. II significato si estende a tutte le pietre preziose o al metallo usati al fine di creare un
effetto scintillante e per attirare l'attenzione. Un modo di apparire che porta lontano dal
minimalismo e dalla semplicità. Compaiono ovunque giacche abiti e perfino costumi da bagno
definiti bling gling, alla moda, luccicanti di fascino, quello che non passa inosservato. II bling è
anche l'oggetto del desiderio, qualcosa di materiale che si pensa possa portare la felicità, bling
gling sono gli oggetti di lusso come le auto che pochi si possono permettere. Liz Hurley
definita regina bling gling (titolo che condivide con Victoria Beckham), ha indossato in
occasione delle sue nozze con il miliardario anglo-indiano Arun Nayar un sari rosso disegnato
da Versace. Fu circa dieci anni fa che raggiunse la vetta delle candidate al titolo quando, ancora
fidanzata di Hugh Grant, si presentò alla prima di "Quattro matrimoni e un funerale" con un
abito di Versace safety pin, cioè chiuso soltanto da alcune spille di sicurezza.
BLONDA:
Trina finissima in seta fondo a rete e a motivi floreali nel XVII come decorazione per abiti
femminili appartenente al gruppo degli Chantilly. E' tessuto caratteristico delle preziose
mantiglie spagnole
BLOOMERS:
Pantaloni larghi e stretti alla caviglia al ginocchio, indossati sotto alla gonna alla fine dell' '800,
create dall'americana Elisabeth Smith, ma saliti agli onori della cronaca con Amelia Bloomer
che li presentò a Londra nel 1851 accompagnati da una giacca sportiva, come tenuta da
cavallerizza. Oggi indica un paio di calzoncini femminili a palloncino
BLOUSON:
Giaccone in pelle o in tessuto motto in yoga negli anni '60. Corto, ampio, si appoggia sui
fianchi con un bordo in maglia, chiuso da zip o da bottom nascosti, può essere foderato o
imbottito. Collo a camicia e tasche a filo. Unisex
BLUSA:
Termine generico che indica una camicia femminile dal volumi confortevoli. Di solito lunga
sino fianchi, dal colletto diverso a seconda dell’uso e delle mode, può avere maniche lunghe o
corte, è solitamente abbottonata sul davanti. Ha origini nel Media Evo come semplice casacca
ed è indossata sia dagli uomini sia delle donne, mentre nel 500 diventa un capo prettamente
femminile
BLUSANTE
Si dice di un abito o di una camicia femminile dalla linea morbida quando fermata da una
cintura, il tessuto viene rialzato copra a questa, creando un effetto di vaparosità, ottenuto anche
con cuciture a con piccole pieghe
BLUVI:
E’ un cardigan di grande successo creato da Anna Molinari, stilista italiana, per la sua linea
Blumarine. In cashmere, dalla piccola scollatura a "V" o appena arrotondata, è bordato in
pelliccia di visone, in colore contrastante o tono su tono. Sexy e chic ricorda quelli indossati da
Lana Turner, star del cinema americana. II suo nome è ottenuto dall’unione di "Blu"
(Blumarine) e da "vi" (visone)
BOA:
Lunga sciarpa in piume di marabù, struzzo o pelliccia. Di moda sino dall’800 è un accessorio
femminile ch va ad arricchire gli abiti da sera
BOBBY SOCKS:
alzini corti, bianchi indossati dalle studentesse americane negli anni ‘50
BOLERO:
Giacchina corta, di origine spagnola. Arriva appena sotto al seno, maniche lunghe e aderenti,
senza bottoni, priva di collo, bordi arrotondati e spesso ornati da guarnizioni e nappine. S’ispira
alla giacca dei toreri. Per l’estate può essere senza maniche
Cappello spagnolo in feltro nero a tesa larga, guarnito da nappine nere e rosse
BOMBATO:
Accessorio a parte di un capo d’abbigliamento dalla forma arrotondata
BOMBER:
Giubbotto corto e stretto sui fianchi grazie a una fascia elasticizzata, zip sul davanti, in tessuto
impermeabile, di linea arrotondata. Foderato con una leggera e calda imbottitura, s’ispira alle
giacche a vento indossate dal piloti delta British Royal Air Force durante la Seconda Guerra
Mondiale. Di moda negli anni ‘70 e ‘80 con jeans e Timberland diventa la nuova divisa dei
ragazzi. Capo unisex si è declinato in tanti colori, dal verde militare al nero, dal rosso
all’arancio, è un classico dell’abbigliamento casual
BOMBETTA:
Cappello maschile nero o grigio scuro dalla cupola arrotondata, con la tesa piccola e
leggermente rialzata. Lanciato a Londra net 1550 dal negozio "Bowler Son" sostituisce il
cilindro e diventa simbolo degli uomini d’affari della City, assieme all’ombrello.
BORDARE:
Realizzare o applicare un bordo a una tovaglia o a un vestito, ecc,
BORDATO:
un capo d’abbigliamento o accessorio rifinito con una guarnizione spesso in colore o materiale
diverse
BOTTONIERA:
fila di bottoni applicati su un capo d’abbigliamento o su un accessorio
BOXER:
Mutande maschili fatte a calzoncino con spacchetti Vengono indossati anche dalle ragazze
soprattutto come pigiama. Prendono il nome e la linea dai calzoncini dei pugili
BRACHE:
Pantaloni dal volume confortevole. Sembra siano stati Persiani ad indossarle per primi, mentre
Romani le conobbero tramite i Galli, che le portavano abitualmente per ripararsi dal freddo.
Erano indossate sotto alle tuniche e arrivavano sino al ginocchio, per diventare con il tempo
sempre più lunghe
BRAGHETTA:
Triangolino di tessuto chiuso da asole e cucito fra le braghe, in uso verso il Mille
BRASSIERE:
Fascia che copre il seno, con o senza spalline, e scoperta la pancia. Nel 1600 in Franca veniva
denominata così una corta giacchina femminile dall’ampia scollatura e dalle maniche a
prosciutto
BRITISH WARM:
Cappotto maschile, in tessuto caldo come la lana e il cachemire, arriva sino al ginocchio.
Ispirato al soprabito che gli inglesi indossavano durante la prima guerra mondiale. Grandi
revers, tasconi applicati, può essere a mono o a doppiopetto
BRODERIE:
Indica ogni tipo di ricamo eseguito su tessuto come motivo decorativo
BRODERIE ANGLAISE:
Ricamo inglese con fori o piccoli ovali utilizzato soprattutto per la biancheria intima
femminile, risalente al XVI sec.
BRODE’:
Decorato con ricami
BRUXELLES:
Ricamo realizzato a mano con filo di lino, prende il nome dalla capitale belga, dove trova le
sue origini
BURNUS:
Mantello in lana grezza, lungo e ampio, con cappuccio, caratteristica delle popolazioni berbere
dell’Africa settentrionale
BURQA:
Sopravveste femminile che le donne islamiche, in particolare afgane, indossano in pubblico. Si
tratta di un capo che copre la donna dalla testa ai piedi, solitamente di colore azzurro. La parte
che ricopre la testa è modellata e stretta in modo che la rete che nasconde occhi non si muova
e permetta di vedere. Leggermente increspato sul dietro in modo da rendere agevole il
movimento, scende lungo sino ai piedi. Quando decoro e riserbo non sono richiesti, la parte
frontale del burka può essere rialzata sul capo e il viso rimane scoperto
BUSTIER:
Indumento femminile o parte di esso, scollato a cuore, a balconcino, a fascia, sempre senza
spalline, stretto in vita, si appoggia sui fianchi. Si porta su pantaloni o gonne. Può essere anche
la parte superiore di un abito e quindi cucito alla gonna. E anche un capo d’abbigliamento
intimo con reggiseno, realizzato in diversi materiali elasticizzati. Di origine antichissima, se ne
trovano tracce stia nella cultura greca sia romana, ma le funzioni sono sempre le stesse:
assottigliare il punto vita, schiacciare o sostenere il seno a seconda delle mode. Durante il
regno di Isabella di Baviera, fra il XIV e il XV secolo, s’indossa il "corsetto" un bustino con
lacci che permettono di stringerlo al corpo. Nello stesso periodo in Borgogna, terra che allora
faceva tendenza, era indossato anche dagli uomini. Ma è la corte spagnola a decretarne il
successo, il busto diventa a "imbuto", una corazza rivestita di tessuto, che impone un’andatura
austera. Nel corso del tempo è realizzato via via con lamine di stagno, reso rigido grazie a
stecche di metallo e di balena. Nel ‘700 in Inghilterra veniva allacciato sulla schiena, mentre in
Francia sul davanti. Con la rivoluzione francese scompare per qualche anno e poi ritorna più
alla moda che mai. Per un secolo sarà un capo d’abbigliamento indispensabile, disegnando una
figura di donna caricaturale: seno imponente, vitino di vespa e fianchi molto rotondi. Spetta a
Paul Poiret, sarto parigino, abolire questo strumento di tortura, causa di malformazioni
corporee: proponendo uno stile d’abbigliamento più semplice, è il 1911 Ma la sua camera
continua nonostante tutto il bustier occhieggia anche sotto agli abiti succinti delle garçonne,
però è elastico, più confortevole e s’indossa per appiattire la pancia e assottigliare i fianchi
BUSTINA:
Cappello militare a soffietto, portato dai soldati semplici
BUTTERO:
Stivale maschile in cuoio, calzato dai butteri, allevatori di cavalli
CABAN:
Giaccone sportivo a doppiopetto in panno. Grandi revers, tasche a filo verticali, quasi sempre
blu. Secondo alcuni trae origine dalla divisa dei cocchieri ‘800 e il suo nome deriverebbe da
carrozza in inglese. Per altri e la rivisitazione dei giacconi indossati dai marinai bretoni. Portato
dai Beatles negli anni ‘70, diventa subito di gran moda. E’ un capospalla unisex
CACCIATORA:
Giacca maschile, sportiva in velluto a caste o in fustagno, con tasche applicate, indossata dai
cacciatori, da cui il nome
CACHE—COEUR:
Deriva dal francese "cache", nascondi, "coeur", cuore. Maglia femminile, allacciata sul fianco o
sulla schiena, incrociata sul petto forma una scollatura a ‘‘v". Apparteneva, in origine, al
guardaroba delle ballerine. Può essere riferito anche ad una camicia the s’incroci sul davanti
CACHE—COL
Piccolo fazzoletto o sciarpina, in seta a fantasia minuta, da annodare al collo
CACHE-NEZ
Grande sciarpa di lana
CAFTANO
Dall’arabo ciaftan, detto anche caffettano
Ampia tunica, aperta sul davanti, con maniche lunghe e larghe, tipica dei Paesi Arabi
CAGOULE
Cappuccio in maglia o altro materiale, che copre anche parte del viso. Può essere inoltre il
collo di una maglia, che rialzato diventa un cappuccio
CAGOULE
Tipo di passamontagna che lascia scoperti soltanto la bocca e gli occhi
CAGOULE
Cappello in pelliccia che si allaccia sotto al mento coprendo in parte il collo
CALOTTA
Copricapo senza tesa ne visiera, molto aderente, lascia scoperte le orecchie
CALOTTA
Retina per capelli. Reticella che raccoglie i capelli
CALZA
Accessorio femminile che ricopre il piede e la gamba sino alla coscia, in materiale elasticizzato
sintetico o naturale, come lana e colone. Nel ‘500 era fatta a mano, ma già alla fine del 700
veniva realizzata a macchina
CALZA A RETE
Accessorio femminile, ricopre it piede e la gamba sino alla coscia. Realizzato in materiale
elasticizzato, la cui trama disegna piccoli o grandi rombi, secondo le mode, imitando la
struttura delle rete
CALZA CON CuCITURA
Calza con la riga. Calza da donna con cucitura centrale sul dietro
CALZAMAGLIA
Detta anche collant. Paio di calze, in lana o in cotone, unite da una mutandina
CALZAMAGLIA
Indumento in un unico pezzo aderente al corpo, in tessuto elasticizzato, dalle maniche
solitamente lunghe, scollatura profonda e calze con o senza piede
CALZARI
Tipiche calzature dagli antichi Romani, sia femminili sia maschili
CALZETTONE
Accessorio maschile e femminile, ricopre il piede e la gamba arrivando sotto al ginocchio,
realizzato in diversi materiali: cotone, lana e fibre sintetiche
CALZONCINI
Detti anche shorts, pantaloncini, hot pants. Pantaloncini femminili mollo corti, lanciati negli
anni ‘70
CAMICETTA
Detta anche blusa. Termine generico the indica una camicia femminile. Di solito lunga sino ai
fianchi, dal colletto diverso a seconda dell’uso e delle mode, può avere maniche lunghe o carte,
e, solitamente abbottonata sul davanti. Ha origini nel Medio Evo come semplice casacca ed era
indossata sia dagli uomini sia delle donne, mentre nell’800 diventa un capo prettamente
femminile.
CAMICIA
Capo d’abbigliamento maschile e femminile che copre il busto. Abbottonato sul davanti ha
maniche lunghe o corte. Il colletto cambia a seconda delle mode, come la forma e il tessuto
impiegato. Di antichissima origine, se ne parla sin dai tempi dell’antica Roma. Diventa
protagonista del guardaroba maschile quando, con Luigi XV, il gilet si rimpicciolisce e la
cravatta fa la sua apparizione. Esce cosi allo scoperto, prima la camicia era un indumento
intimo. Giunge al suo apogeo nell’800 con il dandysmo
CAMICIA DA NOTTE
Capo d’abbigliamento soprattutto femminile, ma anche maschile, che s’ispira alla linee della
camicia, reso pia pratico sia nella confezione sia nell’utilizzo dei materiali per dare maggiore
confort, s’indossa per andare a dormire, e un’alternativa al pigiama
CAMICIA HAWAIANA
Detta anche waikiki o aloha shirt. Camicia maschile, ampia, con maniche carte, collo piatto e
aperto, spacchetti laterali, in fantasia tropicale dai colori vivaci. Prende il nome dall’omonima
spiaggia di Honolulu
CAMICIA LUMBERJACK
Camicia pesante a quadrettoni indossata dal boscaioli canadesi, entrata nel guardaroba sportivo
e casual
CAMICIOLA
Camicetta o camicia estiva con collo aperto e maniche corte, in tessuto leggero
CAMICIONE
Abito femminile the riprende la linea e la forma della camicia. Abbottonato sul davanti, arriva
solitamente at ginocchio, differisce dallo chemisier in quanto di linea ampia. E’ soprattutto
estivo e quindi realizzato con tessuti leggeri e freschi come cotone o lino. Può avere maniche
lunghe o corte, tasche applicate o a filo. E’ un pezzo classico del guardaroba bon ton
CAMICIOTTO
Camicia o tunica, corta in vita, generalmente in tela di cotone
CAMPEROS
Stivaletti maschili e femminili, a meta polpaccio, dalla punta allungata e dal tacco obliquo.
Ornati con borchie, cuciture colorate e applicazioni di pellami differenti. D’ispirazione texana.
CAMPIONARIO
Serie di tessuti, filati, accessori o abiti che compongono l’insieme delle proposte commerciali
di un marchio
CANADESE
Giaccone per sciatori maschile e femminile, in tessuto impermeabilizzato, con fodera imbottita.
Chiuso da una lunga zip, e stretto in vita da una cintura, ha grandi tasche applicate sul davanti.
Indica inoltre un giaccone di tessuto o di pelle foderato in pelliccia di montone
CANADIEN
Copricapo in feltro o in pelliccia, visiera rialzata e con paraorecchi che si allacciano sotto al
mento. In origine era il cappello della polizia canadese a cavallo
CANNA D’ORGANO
Larga piega rientrante, fermata ai lati da breve cucitura. La forma ricorda la canna dello
strumento musicale, da cui il nome
CANNELE’
Maglia a coste ottenuta con l’alternarsi di punti dritti e rovesci, motto elastica. Indica anche un
tessuto a caste parallele, cannettato
CANOTIER
Detta anche paglietta. Cappello rigido in paglia. Calotta piatta, circondata da un nastro nero o
blu, fermato fiocco piatto con lunghe cocche the scendono sul dietro
CANOTTA
Canottiera. Indumento intimo femminile e maschile, scollato, aderente, senza maniche, con
spalline più o meno larghe. Oggi non é pia un capo prettamente intimo, con minime varianti e
passato all’abbigliamento esterno sia estivo sia invernale
CAPOSPALLA
Termine generico che indica tutti i capi d’abbigliamento esterni come: giacche, cappotti,
impermeabili, che s’indossano sopra ad altri indumenti
CAPOTTA
Cappellino femminile in yoga nell‘800 con piccola cupola piatta e grande falda che
incorniciava il viso, allacciato a fiocco sotto al mento, indicava inoltre un mantello con
cappuccio o più genericamente un soprabito
CAPPA
Mantello di varia lunghezza, ampio, da indossare sugli abiti. Aperto sul davanti pub avere
fessure sui lati per le braccia. Nell‘800 era portata dagli uomini e dalle donne sui vestiti da sera,
era corta del mantello e rifinita in satin
CAPPELLO DA PESCA
Cappello floscio. Copricapo di origine maschile dall’ala stretta e rivolta verso il basso, in tweed
o in tessuto impermeabilizzato
CAPPELLO TIROLESE
Copricapo sportivo, originario della regione austriaca del Tirolo, in feltro verde o grigio. Ala
piccola, cupola circondata da tin cordoncino in seta, ornata da una piumetta di fagiano
CAPPOTTINO
Capospalla, soprattutto femminile, simile al cappotto, ma di proporzioni ridotte
CAPPOTTINO DA SERA
Capospalla femminile simile al cappotto, ma di dimensioni più ridotte , con dettagli ricercati
come applicazioni di strass , ruche ecc., confezionato in tessuto leggero e prezioso come la seta
o altro. Accompagna l’abito da sera
CAPPOTTO
Capospalla invernale a maniche lunghe, maschile e femminile , confezionato con tessuti e
materiali caldi
CAPPOTTO A TRENCH
Cappotto femminile e maschile sportivo che riprende la forma dell’impermeabile
CAPPOTTO A VESTAGLIA
Cappotto femminile che riprende la forma della vestaglia, senza bottoni, stretto in vita da una
cintura
CAPPOTTO MILITARE
Capospalla a doppiopetto di taglio diritto, ispirato alle divise, caratterizzato da bottoni in
metallo e spalline
Cappuccio
Copricapo a forma conica, cucito o fissato con cerniere o bottoni al collo dei capospalla, ma
anche su felpe, maglioni, ecc.. Pensato per ripararsi dal freddo e dalla pioggia può avere anche
solo funzione puramente ornamentale
CARACO
Giacchina femminile molto aderente, dalla profonda scollatura rotonda e con baschina
sagomata. Le maniche sono lunghe e strette, adornate da alti risvolti. Di gran moda nel ‘700
veniva allacciata con nastrini e s’indossava sopra all’abito con corsetto
CARDIGAN
Giacca in lana, scollata a "V", chiusa da bottoni, lunga sino sotto ai fianchi, maniche a giro,
spesso con tasche interne orizzontali, tagliate a filo. Si sussurra che porti un nome nobile,
quello del generale James-Thomas Brudenell (1798-1868) settimo conte di Cardigan, proprio
quello che guide la carica dei Seicento nella battaglia di Balaclava, durante la guerra di Crimea
(1854). Sulla nascita di questa giacca le ipotesi si moltiplicano ed entrano nella leggenda pin
che nella storia. Sembra che il generale non sopportasse il freddo e che per proteggersi dai
rigori indossasse sopra alla divisa, non molto eroicamente, un paio di mutandoni rossi di Lana,
che erano allora in dotazione alle truppe inglesi. Altre fonti affermano invece the Cardigan, nei
momenti di relax, cercasse conforto in una giacca di lana, bordata in pelliccia, solitamente
portata dagli ufficiali dell’esercito. In ogni caso, una giacca rosso vivo usci dai campi di
battaglia ed entrò in quelli da golf, appropriandosi forse indebitamente, del coraggioso
cognome. Attenzione pero, l’atlante geografico mostra al largo della costa gallese un’isoletta,
che si chiama per l’appunto Cardigan, ed è un vivace centro di produzione di maglieria. Una
coincidenza? alcune fonti dicono che la mitica giacca abbia preso nome proprio da lì, e che il
conte non abbia niente a che spartire con questa faccenda di moda. Sarà una donna, la mitica
Coco Chanel, sarta parigina, a decretare il successo di questo comoda capo in maglia, che
conquisterà tutte le ragazze sportive di allora. Fra gli anni ‘20 e ‘30 diventa infatti un capo
destinato alto sport e al tempo libero. Negli anni ‘70 il cardigan diventa l’emblema del vestire
informale e con piglio quasi rivoluzionario dichiara, ancora una volta guerra, questa volta alla
giacca maschile tradizionale e vince qualche scaramuccia, per poi ritagliarsi un terreno franco,
che fa rima con voglia di morbidezza addosso
CARMAGNOLA
Dalla città di Carmagnola. Giacca maschile con maniche a trequarti, sfiancata, volutamente
semplice indossata dai proletari durante la rivoluzione francese
CARMEN
Detta anche blusa alla Carmen. Blusa femminile con volant dalla generosa scollatura che lascia
completamente scoperte le spalle, ispirata al costume spagnolo, e spesso accompagnata da
gonna lunga, ampia e ricca di balze
CARRICK
Soprabito maschile lungo foderato, caratterizzato da diverse mantelline sovrapposte. Nato alla
fine del ‘700 come cappotto per guidare la carrozza e da viaggio, diventa popolare a meta dell’
‘800. Le mantelline, scalate l’una sull’altra, si appoggiano sulle spalle e scendono sino ai
gomiti. Veniva indossato anche dalle donne
CARRE’
Rettangolo di tessuto, che scende dalle spalle sul dorso, e a volte anche sul petto, unito
all’indumento con una cucitura
CASACCA
Camicia, maschile e femminile, con collo a listino, allacciata sulla sinistra, dall’abbottonatura
nascosta, di linea diritta, può essere fermata da una cintura
CASUAL
Stile d’abbigliamento comodo, informale, maschile e femminile, caratterizzato da capi comodi
e pratici come jeans, giacconi, felpe e T-shirt, di moda negli anni ‘70
CATSUIT
Tuta aderente in cotone elasticizzato
CAVALLINO
Pelliccia ottenuta dal manta del puledro, caratterizzata da pelo corto, piatto e lucente
CERATA
Giaccone con cappuccio, sportivo, maschile e femminile, in tessuto impermeabilizzato usato
per gli sport nautici, di solito giallo
CERCHIETTO
Oggetto, generalmente in plastica, utilizzato per trattenere i capelli, di forma semicircolare
CHADOR
Foulard nero che ricopre il viso e lascia scoperti solo gli occhi, è indossato dalle donne
iraniane. Indica anche il mantello che lo accompagna
CHANDAIL
Antenato del maglione. Appare nell’800 in Francia ed è l’abbreviazione di "merchant d’ail’’,
perché indossato dai commercianti d’aglio bretoni. Di lana pesante, s’infilava dalla testa ed era
senza bottoni, poi passò alla moda
CHARLESTON
Ballo americana in auge negli anni Venti, detti per la loro vivacità ruggenti. Dà il nome allo
stile delle ragazze dell’epoca: "Fes garconnes". Abiti in tessuti leggerissimi, dalla linea diritta,
arricchita da tagli geometrici, scollati e corti, per poter danzare in tutta liberta. All’orla
venivano applicate frange e lunghe file di cannottiglie per nascondere allo sguardo in gambe.
Come accessori: interminabili fili di perle, calze color carne e scarpe con cinturino
CHASUBLE:
Scamiciato. Abito femminile di linea diritta o appena svasata, dallo scollo solitamente
arrotondato, senza maniche. Da indossare su un maglioncino a collo alto o su una camicia
CHELSEA BOOT
Stivaletti in pelle, corti alla caviglia. Una fascia elasticizzata applicata nella parte interna per
permettere al piede di infilarli. Tacco leggermente rientrante, punta accentuata. Prendono il
nome dal famoso gruppo musicale inglese the li lancia negli anni ‘70
CHEMISIER
Abito a camicia. Abito femminile che riprende la forma della camicia maschile. Linea diritta,
aperto e abbottonato sul davanti. Lanciato da Coco Chanel negli anni ‘30
CHEONGSAM
Abito cinese. Vestito della tradizione popolare cinese. In fantasia jacquard, con motivi floreali
o altro, in seta. Molto aderente, colletto in piedi, con abbottonatura diagonale che parte dalla
spalla per arrivare al colletto. Maniche corte, profondi spacchi laterali sulla gonna, cerniera
nascosta su un fianco. Bordato in colore contrastante. Alamari e bottoni in tessuto
CHESTERFIELD
Detto anche cappotto chesterfield. Cappotto ottocentesco, in tessuto di lana, all’origine
maschile poi anche femminile, inizialmente solo grigio, quindi anche blu, nero e beige. Collo
in velluto nero e revers in stoffa. La versione monopetto e la più frequente, abbottonatura
nascosta, linea dritta, lunghezza sino al ginocchio. Prende il nome dal sesto duca di
Chesterfield, Geroge Stanhope ( 1805-1866) che lo rese popolare alla fine dell’ ‘800. E’
considerato un cappotto molto formale. Sono stati, però gli aristocratici francesi a "inventare" il
colletto di velluto nero, infatti alla morte di Luigi XVI (1793) in segno di lutto, applicarono sui
colli delle giacche piccole strisce di velluto nero, da qui la moda
CHEVREAU
Pelle opportunamente conciata di capretto, motto morbida utilizzata soprattutto per
confezionare accessori
CHIC
Elegante, fine, distinto. E’ una parole francese di origine tedesca, " schick", the significava
conveniente, appropriato, mentre oggi ha significato di elegante. Secondo il linguista Albert
Dauzat (1929) essere "schick" significava avere contegno, in un’epoca in cui l’ufficiale tedesco
era considerate un modello sia per l’atteggiamento sia per il modo di vestire.
CHINOS
Pantaloni di taglio sportivo, in cotone kaki, con tasche a filo laterali e pinces sul davanti. In
origine erano indossati dai militari dell’aviazione americana e quindi passati a tutte in armi.
Prendono il nome da Cina, paese in cui l’US Air Force commissionò nel 1926 la fornitura di
divise estive per le truppe di stanza nelle Filippine. A partire dagli anni ‘40 i chinos si diffusero
nell’abbigliamento civile destinati al tempo libero e alle occasioni informali
CHIODO
Detto anche perfecto. Giubbotto in pelle con zip laterale e cintura in vita
CHIUSURA
Termine generico che indica un sistema con cui un capo di abbigliamento, o una sua parte si
chiude, può essere con bottoni, cerniere, alamari ecc.
CHOKER
Collare. Collier aderente o nastrino da allacciare al collo
CINTURA
Striscia flessibile, realizzata in diversi materiali, dalla pelle al tessuto. Stretta in vita o
appoggiata sui fianchi sostiene o avvolge gli indumenti. Di antichissima origine, se ne trovano
tracce nell’età del bronzo, nel corso del tempo ha assunto diversi significati anche simbolici.
Oggi è un accessorio femminile e maschile molto di moda, che segue le varie tendenze.
CINTURA CHANEL
Cintura a catena in metallo dorato o volte con ciondoli proposta dalla celebre creatrice di moda
di cui porta il nome
CLASSICO
Indica uno stile d’abbigliamento non soggetto ai cambiamenti della moda
CLESSIDRA
Linea degli abiti di moda durante il Romanticismo (1820-45). Caratterizzata da vestiti
femminili con spalle importanti, maniche gonfie, vita strizzata e gonne molto ampie gonfie,
disegnava una silhouette sinuosa assomigliante ad una bobina
CLOCHE
Copricapo femminile piccolo e aderente, anche con minima tesa spiovente, in yoga fra gli anni
‘20 e ‘30. Veniva calcato lino a coprire le orecchie
COCCA
Angola di un fazzoletto, di un lembo di stoffa e simili
COCCARDA
Rosetta di nastro pieghettata o arricciata. Parte posteriore di un capo più lunga del davanti
COLBACCO
Copricapo di origine militare, in pelliccia, a cono tronco, anche con sottogola
COLLETTO
Parte della camicia o dell’abito the circonda collo, dalle molteplici forme
COLLETTO ALL’AMERICANA
Colletto di camicia maschile dalle punte pronunciate e lunghe, tagliate quasi verticalmente
COLLETTO ALLA FRANCESE
Colletto di camicia maschile dalle punte corte e divaricate per lasciare spazio al largo nodo
della cravatta
COLLETTO BOTTON DOWN
Colletto di camicia sportiva maschile. Alla base delle punte vengono ritagliate due asole in cui
si allacciano i bottoncini applicati sul davanti
COLLETTO CINESE
Rigido e diritto viene applicalo alla base del collo, dove è assicurato, nella parte interna, con un
bottone a pressione. Punte arrotondate e spesso bordate in colore a contrasto
COLLEZIONE
Indica l’insieme dei capi d’abbigliamento creati dallo stilista, presentati in sfilata o in
showroom due voile l’anno, una dedicata alla primavera-estate, l’altra all’ autunno-inverno
COLLEZIONE CRUISE
Linea d’abbigliamento femminile senza stagionalità, si porta d’estate come d’inverno, ed è
venduta in ogni parte del mondo tutto l’anno. In origine era destinata al guardaroba delle
vacanze, da cui il nome "cruise", crociera, oggi una vera e propria collezione, completa di
accessori, che anticipano le nuove tendenze
COLLO A CAMICIA
Colletto a punta, con solino cucito alla base
COLLO A CIAMBELLA
Collo circolare, stretto alla base e largo all’estremità, morbido e scostato dal collo, adatto ai
capi di maglieria
COLLO A COROLLA
Imita la corolla del fiore. Spesso bordato in pizza e smerlato viene applicato su camicie, abiti
femminili e giacche a seconda delle mode
COLLO A CRATERE
Alto e largo sale sino al mento, adatto ai maglioni
COLLO A FIOCCO
Dalla base del collo partono due bande di tessuto che si annodano a fiocco. Per capi femminili
eleganti
COLLO A LISTING
Sale diritto e rigido, si chiude solitamente di lato, adatto ai giubbotti
COLLO A LUPETTO
Collo aderente che sale sino a meta del collo. Si differenzia dal "collo alto" in quanto non è
ripiegato su se stesso ed é più corto. Per maglie maschili e femminili
COLLO A SCIALLE
Collo che scende lungo, con una linea curva, sino all’abbottonatura della giacca o del cappotto.
Classico per le giacche da smoking
COLLO A SCIARPA
Attaccato al capo solo sulla parte dietro del collo da cui parte una piccola sciarpa da allacciare
sul davanti
COLLO AD ANELLO
Ampio collo tubolare che si appoggia su se stesso dando origine a diversi e morbidi drappeggi.
Realizzato soprattutto per maglie e bluse femminili
COLLO ALLA CICLISTA
Collo alto e aderente chiuso da una cerniera, adatto ai capi in maglia
COLLO CLAUDINE
Colletto piatto e arrotondato. Quando è applicato sulle bluse femminili è diviso in due e
solitamente bianco. Prende il nome dalla giovane protagonista dell’omonimo romanzo di
Colette, scrittrice francese
COLLO DOLCEVITA
Aderente, a tubo, alto, ripiegato su se stesso arriva sino sotto al mento. Per maglie femminili e
maschili
COMPLETO
Indica un insieme di capi maschili, femminili o di accessori che sono in armonia tra loro per
stile per colore, per materiale ecc
COMPLETO DA UOMO
Vestito maschile composto da giacca e pantaloni, a voite accompagnato dal gilet. Tutti i capi
sono confezionati con lo stesso tessuto
COMPOSE’
Completo costituito da due o più capi in tessuto diverso per colore o disegno, ma abbinati con
armonia
Tessuti con motivi di disegni a stampe diverse, ma coordinati nei colori, ideati per essere
abbinati in un completo
CONFORMATO
Capo d’abbigliamento femminile calibrato per corporature robuste, oltre la 46 italiana
COORDINATO
Capi d’abbigliamento maschili e femminili confezionati in tessuti diversi, ma abbinati fra loro
in modo armonico, per colore a per fantasia. Indica anche un accostamento sempre armonico di
due tessuti diversi
COPPOLA
Berretta maschile in panno, con visiera. Un tempo era in velluto nero e veniva portato dai
campieri, i guardiani dei terreni appartenenti alla nobiltà siciliana
COPRICOSTUME
Indumento femminile da indossare sul costume da bagno
COPRISPALLE
Sorta di micro golfino, dalle maniche lunghe, che arriva sopra al seno
CORPETTO
Parte superiore dell’abito femminile che copra il busto dalla vita sino alle spalle
Indumento femminile o parte di esso, scollato a cuore, a balconcino, a fascia, sempre senza
maniche e senza spalline, stretto in vita e appoggiato sui fianchi
Busto in tessuto elasticizzato, rafforzato da stecche, che arriva sino sotto al seno
COSTUME DA BAGNO
indumento maschile e femminile indossato per fare il bagno o per abbronzarsi. Per le donne
può essere intero, a due pezzi come il bikini o solo una mutandina: il tanga. Per l’uomo è a slip
o a calzoncino. Fa la sua apparizione alla fine dell’800, quando si iniziano a fare i primi bagni
di mare. Allora le donne indossavano tuniche scollate su lunghi calzoni stretti alla caviglia,
mentre gli uomini vestivano una tuta in maglina rigata, scollata a canottiera, lunga sino alle
ginocchia
COSTUME A 2 PEZZI
Costume da bagno composto da due pezzi: reggiseno e mutandina. Due sono gli stilisti ai quali
si dove la paternità. II prima, Jacques Heim to chiamò "atollo", ma ebbe più fortuna il nome
che gli diede uno stilista meno sconosciuto: Louis Reard, che to definì "bikini". Solo qualche
giorno prima gli Americani avevano effettuato esperimenti nucleari nell’atollo del Pacifico
detto Bikini. Era il luglio del ‘46. Negli anni ‘50 diventa popolare, le ragazze francesi la
adottano con entusiasmo, fra tutte Brigitte Bardot, portabandiera di libertà e trasgressione, che
a Saint Tropez ne indossa uno a quadrettini bianchi e rosa. Negli Stati Uniti viene accettato
solo quindici anni dopo. Quando le mutandine diventano due minimi triangolini, allacciati sui
fianchi da stringhe sottili, come il reggiseno: ecco lo strings, siamo negli anni ‘70
COSTUME INTERO
Indumento femminile, indossato per fare il bagno o per abbronzarsi, realizzato in un unico
pezzo
COSTUMISE’
Indica un qualsiasi capo d’abbigliamento che è stato personalizzato con applicazioni come
bottoni, fiori, borchie ecc.
COTURNO
Calzatura in cuoio dalla suola in sughero molto alta usata dagli attori greci e latini. Indica
inoltre uno stivale in uso ai tempi dei Romani e un antico calzare femminile
CRAVATTA REGIMENTAL
Indica una qualsiasi cravatta a righe trasversali. In quelle inglesi le righe vanno da sinistra
verso destra, in quelle americane da destra verso sinistra. In Inghilterra, dove è nata la
regimental, le rigature rappresentano un reggimento, un college, un ordine professionale,
quindi un gruppo di appartenenza
CRAVATTA DA CLUB
Cravatta che riporta i colori di uno specifico club inglese, inizialmente riservala solo ai soci.
Oggi sta per cravatta a righe
CRINOLINA
Sottogonna, che sosteneva e rendeva gonfie le gonne, realizzata in crine di cavallo, da cui il
nome. In voga verso la meta dell’800 venne sostituita, da Charles Frederick Worth (18251895)
sarto inglese trapiantato a Parigi, con una gabbia a cerchi
CUL DE PARIS
Indica un cuscinetto imbottito appoggiato sulle reni, in voga nell’800, che dava volume alla
parte posteriore del corpo femminile, secondo i dettami della moda dell’epoca
CULOTTE
Mutandine femminili a calzoncino, svasate e bordate di pizzo
CUSHMA
Lungo poncho con i caratteristici disegni ruggine indossato dagli indigeni del Perù
CUTAWAY COAT
Giacca del tight, nera o grigia a un petto con falde a coda di rondine
DIVISA:
Uniforme. Abito uguale per ctutti gli appartenenti ad una stessa organizzazione pubblica o
privata, che distingue il grado e il ruolo all’interno di essa. II primo a volere un abbigliamento
uniformato per i suoi soldati fu il re Gustavo Adolfo di Svezia, siamo verso la prima metà del
‘600, concetto poi ripreso da Luigi XIV di Francia. Un secolo dopo quasi tutti gli eserciti
d’Europa si adeguano a questo modello
DJELLABAH:
Tunica originaria del Marocco con cappuccio, scollatura a fessura e maniche lunghe, decorato
lungo tutto il bordo. Citato da molti stilisti per collezioni d’ispirazione etnica
DOLCEVITA:
Maglia a collo alto
DOLMAN:
Giacca appartenente all’uniforme degli Ussari, militari ungheresi, d’ordinanza verso la meta
dell’ ‘800, corta e aderente, era ornata da numerose file di alamari dorati
DOMINO:
Mantello con grande cappuccio. Sembra tragga le sue origini da quello indossato dai monaci
nel Medio Eva. Dall ‘600 in poi viene portato sui costumi teatrali. Oggi descrive un mantelloa
da sera in tessuto prezioso, destinato alle grandi occasioni
DOPOSCI:
Calzatura che arriva al polpaccio, calda e protettiva, in pelliccia a materiale sintetico indossata
dagli sciatori dopo l’attività sportiva
DOPPIOPETTO:
Capospalla maschile e femminile (giacca, cappotto e simili) dai davanti sovrapposti e allacciati
da due file di bottoni
DOUDOUNE:
Piumino. Giaccone impermeabilizzato e imbottito con piuma d’oca o con materiale sintetico
molto caldo e leggero, viene indossato in montagna, ma anche in città per ripararsi dai rigori
dell’inverno
DRESSIN GOWN:
Tipica vestaglia maschile in seta, con disegni minuti, dalla linea ampia, stretta in vita da una
cintura
DRIVING CAP:
Berretto con visiera, solitamente in tweed, indossato dal primi automobilisti. Oggi considerato
un cappello sportivo
DUE PEZZI:
Completo femminile composto da giacca e gonna o giacca e pantaloni
Costume da bagno femminile composto da r-eggiseno e mutandine
DUFFLECOAT:
Cappotto in dotazione al personale della Marina Britannica durante la seconda guerra
mondiale. Diventa popolare negli anni ‘60. Taglio sportivo, cappuccio, caratteristica
l’allacciatura con alamari, grandi tasche applicate, arriva sopra al ginocchio, in italiano detto
montgomery
DUVET:
Giacca a vento, imbottita con piume d’oca
DÉCOLLETÉ:
Tipo di calzatura femminile con scollatura sul davanti molto pronunciata, arrotondata o
squadrata. Chiusa sul dietro, può avere il tacco nelle forme più diverse a seconda delle
tendenze. Nasce verso la metà dell’800 e conosce ad oggi un’infinita di varianti. Molto
popolare negli anni ’50, considerata estremamente, elegante, nella versione da sera era
realizzata nello stesso colore tessuto dell’abito
DÉSHABILLÈ:
Vestaglia femminile. Nasce nel ‘700 quando le donne usavano indossare in casa, sulla camicia
da notte, un’elegante vestaglia, comoda e lunga. Detta anche negligè, matinè
ECHELLE:
Decorazione su corsetti e abiti femminili fatta di nastri e fiocchi posti in ordine decrescente, di
gran moda nel ‘700
ELEGANTE:
Si attribuisce ad una persona quando la cura del vestire e equilibrata e non stucchevole, dando
un’immagine di sé distinta. Si dice di un capo d’abbigliamento quando, come chi lo indossa,
non eccede in stravaganze
ELEGANZA:
Vestire con buongusto e raffinatezza. Si dice che sia innata e non dipenda dall’abito che
s’indossa
ENGAGEANTES:
Ornamenti in pizzo e merletto a cascata che guarnivano gli avambracci, di moda fra il XVII e il
XVIII secolo, diventati in seguito decorazioni delle maniche di abiti femminili
ENSEMBLE:
Significa "insieme". Completo femminile composto da due pezzi, come cappottino e abito,
camicia e gonna, realizzati nel medesimo tessuto
ENTRAVE:
Abito o gonna molto stretta all’orlo, che costringeva le ragazze dei primi del ‘900, quando era
di moda, a camminare a piccoli passi
ENTRE-DEUX:
Striscia di pizzo o di merletto inserita come motivo decorativo in camicie importanti, abiti da
sera e biancheria intima
ESCHIMO:
Ampio giaccone sportivo, impermeabile, con cappuccio, di solito di color grigio verde,
foderato internamente di lana è di pelliccia, sul modello di quello tipico in pelle di foca
rovesciata, portato dagli Eschimesi. All’origine maschile, poi anche femminile, è stato divisa
dei giovani "sessantottini", di moda negli anni ‘70, tempi di rivoluzioni annunciate
ETICHETTA:
Piccolo striscia di stoffa, in pelle o altro, adesiva o cucita sul capo di abbigliamento in cui viene
indicata la marca
ETNICO:
Stile che riprende o rielabora i costumi tradizionali di culture extraeuropee come quella
africana, orientate, sudamericana, ecc. In auge negli anni ‘70, connotava un atteggiamento
progressista, era il modo di vestire preferito dalle femministe. Diventa in seguito un classico
nelle collezioni soprattutto estive. Nel 2000 lo stile etnico si riversa nel settore
dell’arredamento, in un gioco continuo di contaminazioni culturali
ETON:
Giacca dal taglio diritto indossata dagli studenti del collegio inglese di Eton. Indica inoltre un
colletto bianco, dalle punte arrotondate, staccabile, indossato dagli studenti dello stesso college,
diventato popolare alla fine dell’ 800
FAINA
Dal mantello del piccolo mammifero si ottiene una pelliccia pregiata, morbida e soffice, di un
beige dorato
FAIR ISLE
Motivi decorativi jacquard, caratterizzati da elementi geometrici
FALDA
Ciascuna delle code della giacca da cerimonia negli abiti maschili.
Parte del cappello che si estende attorno e oltre la cupola.
Veste di seta bianca indossata dal Papa durante le funzioni sacre pontificali
FALLATO
Di tessuto o capo d’abbigliamento che presenta un’imperfezione
FALLO
Imperfezione, difetto di un tessuto o di una lavorazione in genere
FALPALA’
Guarnizione in tessuto, pizzo o altro materiale, arricciata e cucita all’orlo di un capo
d’abbigliamento
FANE’
abito o un accessorio invecchiato dall’uso
FARSETTO
Corpetto maschile in uso nel ‘400, imbottito, dalle maniche lunghe, confezionato come un
giubbotto, veniva indossato sopra alla camicia. Era talmente corto da mostrare le gambe
inguainate in aderenti calzamaglie. Col passare del secoli cambia nome e forma: nel ‘500 si
chiama giustacuore o giubbone, nel ‘600 perde le maniche e assomiglia sempre più al gilet
FASHION VICTIMS
Vittime della moda. Definisce chi segue pedissequamente i dettami della moda soprattutto
quelli più caricaturali
FAUX-COL
Colletto staccabile
FAVORITI
Folte basette che incorniciavano il volto degli uomini, di moda verso la meta dell’800
FAZZOLETTO
Piccolo quadrato in cotone, lino e seta. Spesso ricamato, anche con le iniziali e bordato di
pizzo. Accessorio indispensabile nell‘800, oggi ha un utilizzo puramente funzionale, con
un’eccezione per quello infilato net taschino dalle giacche maschili e femminili
FACON
Confezione a lavorazione di capi d’abbigliamento in tessuto a in maglia realizzata conto terzi
FEDORA
Cappello in feltro dalla cupola cilindrica, con incavatura centrale, circondata da un nastro,
dall’ala piuttosto larga. Portato dalle donne alla fine dell’800 e dagli uomini sino a meta del
‘900. Prende il nome da una commedia di Victorian Sardou del 1882
FELTRO
Cappello in feltro, dalla piccola falda, con cupola attorniata da un nastro e percorsa da
un’incavatura
FELUCA
Cappello maschile a due punte in uso nel ‘700, che completava divise militari o abiti da
cerimonia
FEMORALIA
Fasce di tessuto avvolte su tutta la gamba, utilizzate dalle donne romane per proteggersi dal
freddo
FERRONIERE
Gioiello femminile quattrocentesco portato sulla fronte. La pietra preziosa, che cadeva a
goccia, poteva essere sostenuta da un cordoncino di seta oppure incastonata su un sottile
cerchietto d’oro o d’argento. La "Dama con ermellino" dipinta da Leonardo ne da uno
splendido esempio
FETTUCCIA
Nastro di cotone, a trama fitta, molto resistente utilizzato per rinforzare parti di capi
d’abbigliamento e come guarnizione
Filato tubolare a piatto, adatto anche a lavorazioni di aguglieria
FEZ
Cappello a cono tronco, al cui centro a applicato un lungo cordoncino che termina a nappa. Il
nome deriva da Fez, città del Marocco, dove veniva fabbricato ed esportato. Viene indossato in
Medio Oriente
FICHU
Piccolo scialle, in seta, lana o in cotone finissimo bordato di pizza, appoggiato sulle spalle per
coprire le scollature e fermata solitamente da una spilla
FILET
Indica un pizza, un ricamo, ma anche un tessuto a trama larga, a rete
FINISSAGGIO
Trattamento che dona nuove caratteristiche al tessuto o al filato, rendendolo più brillante,
migliorandone l’aspetto o la mano
FIOCCHETTO
Indica la parte superficiale e pelosa del velluto, della ciniglia e della spugna
FIOCCO
Si ottiene annodando le estremità di una fascia di tessuto, una sciarpa a un nastra componendo
due cocche
FIORE
Parte esterna della pelle, delicata e morbida utilizzata per capi d’abbigliamento e accessori
FLIP FLOP
Ciabatta a infradito con soda e listini di gamma
FIORI LIBERTY
Motivo di stampa a disegni floreali piccoli e ravvicinati
FIOSSO
Rinforzo applicato sulla parte stretta della scarpa, fra la suola e la pianta
FISHTAIL
Parte posteriore dei calzoni, portati con le bretelle, dal taglio arrotondato e divisa in due al
centro
FLAMMEUM
Vela nuziale delle antiche spose Romane, di color arancione, considerato di buon auspicio
FLOU
Abito femminile della linea morbida, appena accostato al corpo
FODERATO
Di un capo d’abbigliamento o un accessorio la cui parte interne è rivestita con un tessuto in
seta, lana o sintetico, detto fodera
FOGGIA
Aspetto di un capo d’abbigliamento
FOLK
Stile che riprende il costume popolare di diversi Paesi, secondo le mode
FONTANGE
Acconciatura femminile (1665-1680) lanciata da Marie Angelique de Fontanges una delle
favorite di Luigi XIV. Si dice che Angelique durante una corsa a cavallo utilizzasse una sua
preziosa giarrettiera per ricomporsi i capelli. Nacque cosi la moda di annodare le ciocche con
numerosi nastri. Con il tempo l’acconciatura si trasforma in una complessa struttura di fili di
ferro per sostenere pizzi e fiocchi inamidati
FORMALE
Stile d’abbigliamento classico, convenzionale, maschile e femminile
FOSSETTA
Piccola infossatura che si forma sotto al nodo della cravatta
FOULARD
Grande fazzoletto quadrato ripiegato a triangolo, appoggiato sulla testa e annodato sotto al
mento. Accessorio femminile che a seconda della mode si porta in modi diversi: negli anni ‘80,
rigorosamente firmato, veniva allacciato al manico della borsetta, uno status symbol eccellente,
Oppure, piegato nel senso della lunghezza, era avvolto at collo come una sciarpa. Fra i più
famosi produttori al mondo di foulard troviamo Hermes di Parigi
FOURREAU
Abito che avvolge il corpo, motto aderente, la scollatura fascia le spalle completamente
scoperte, può essere corto o lungo
FRAC
Vestito da sera maschile. Giacca corta sul davanti con lunghe falde a coda di rondine sul dietro.
Si indossa accompagnato da gilet e camicia bianca con sparato, cravattina candida a farfalla,
pantaloni a tubo, con bande verticali in satin. Nato dalla trasformazione di una divisa militare
settecentesca, diventa di moda con Brian George Brummel, arbiter elegantiarum
dell’Ottocento. Sarà la borghesia, classe sociale emergente, a preferirlo nero piuttosto che blu
com’era nella versione originate
FRAISE
Significa "gorgiera" in francese. Collo rotondo e totalmente pieghettato. Di moda per tutto il
‘500 e il ‘600, era in mussola o in lino, resa rigida dall’appretto. Quando raggiungeva grandi
dimensioni veniva sostenuta da una leggera struttura di fili di ferro. Destinata agli abiti
maschili e femminili dopo un secolo di successi, si fa morbida e si appoggia sulle spalle. La sua
origine è incerta, alcune fonti dicono sia stata Caterina de’ Medici ad importarla in Francia
dall’Italia, altre dicono che il sua uso sia arrivato direttamente dalla Spagna
FRANCESINA
Calzatura femminile, classica, stringata sul collo del piede, con tacco medio
FRANGIA
Guarnizione con cordoncini o fili pendenti, da applicare ai bordi di maniche, orli di vestiti a
scialli, ecc. Molta in voga negli anni Trenta
FRAPPA
Striscia di stoffa leggermente arricciata da applicare come decorazione su abiti femminili
FRATINO
Sandalo maschile e femminile dalla suola piatta, con listini in cuoio
FRENCH KNICKERS
Mutandine femminili a calzoncino, svasate e bordate di pizzo
FRIGIO
Berretta rosso conico con la punta spiovente sul davanti, in usa presso gli antichi Greci e poi
Romani, divenuto simbolo di liberty durante la Rivoluzione Francese in quanto nell’antichità
veniva concesso agli schiavi liberati
FROISSE’
Di un tessuto dalla superficie volutamente sgualcita
FRONTALE
Indica genericamente tutte le parti anteriori della scarpa. Nel 1200 indicava la corona che
appoggiava solo sulla fronte, pegno di nozze
FROU FROU
Di tutti gli ornamenti (balze, volant, pizzi, fiocchi ecc.) che rendono lezioso un capo
d’abbigliamento. Voce onomatopeica che deriva dal fruscio delle sete utilizzate per realizzare
queste guarnizioni
FRUSTA
Collana composta da tanti fili di piccole perle, di pietre preziose o di bigiotteria, trattenuti da
un cappio nel quale vengono poi infilati, creando cosi un effetto "frusta"
FUNK
Stile dandy di matrice nera, ha origine negli anni ‘50 con il cantante Little Richard
FUSCIACCA
Striscia di stoffa che si annoda in vita. In voga nel ‘600 alla corte di Luigi XIV, era ricamata e
sfrangiata. Importante accessorio nel ‘700, allora si portava allacciata a fiocco sulla schiena
FUSEAUX
Pantaloni femminili aderentissimi in tessuto elasticizzato. Possono avere una staffa elastica
posizionata sotto al piede per renderli più dritti oppure possono stringersi a polsino attorno alla
caviglia. Di moda negli anni ‘80, ritornano periodicamente in voga. Indossati anche per le
attività sportive
FUSTAGNO
Tessuto in cotone di mano morbida e leggermente peloso, molto resistente, utilizzato
soprattutto nello sportswear per capispalla e pantaloni
FUSTANELLA
Gonnellino bianco a pieghe lungo sino al ginocchio, tipica del costume nazionale greco e
dell’uniforme di truppe scelte
FUSTO
Tessuto utilizzato all’interno di giacche e cappotti come sostegno o rinforzo
GABBANO
Antenato del cappotto di origine orientale, deriva infatti dal caftano. In voga nel ‘400 e
riservato al guardaroba maschile era ampio, aperto sul davanti, con maniche lunghe, a volte
accompagnato da un cappuccio
GABBIA
Intelaiatura in metallo a cerchi di ferro degradanti, sulla quale venivano appoggiate le ampie
gonne in voga nell‘800. Sostituì la crinoline
GAMBALE
Protezione in cuoio, che ripara la gamba dalla caviglia al ginocchio, indossato dalle truppe a
cavallo. Anticamente era in metallo e apparteneva all’armatura. Indica inoltre la parte dello
stivale che copre la gamba
GAMBALETTO
Calza femminile, in materiale elasticizzato, che arriva sino al ginocchio. Viene solitamente
indossato con i pantaloni, ma se la moda lo esige anche con le gonne
GARDE—CORPS
Soprabito maschile, in tessuto pesante, bordato in pelliccia. Maniche ampie, svasate e lunghe
spesso tagliate sui lati da dove uscivano le braccia. In uso verso il 1200
GARCONNE
Moda femminile che imita lo stile maschile. Capelli corti, giacca e camicia a uomo, pantaloni a
gonna dritta. Prende il nome dal romanzo "La Garconne" di Victor Marguerite (1922)
considerato, all’epoca, il manifesto della donna emancipata
GEMELLI
Completo femminile in maglia, composto da maglietta, spesso a girocollo, accompagnata da un
golfino abbottonato sul davanti. Entrambi i capi sono realizzati con lo stesso filato e sono del
medesimo colore
Coppia di bottoni—gioiello con stanghetta mobile da infilare nelle asole dei polsini della
camicia per
chiuderli. Di moda dalla seconda metà dell’800, sono nati come prezioso accessorio maschile
GESSATO
Tessuto generalmente in lana pettinata di colore scuro (grigio, antracite, blu, nero, marrone)
con sottilissime righe bianche. Tipicamente maschile, viene pero utilizzato anche per giacche e
tailleur da donna. Indica inoltre un completo a un singolo capo d’abbigliamento confezionato
con il suddetto tessuto
GETA
Zoccolo a infradito dalla suola in legno altissima, calzato dalle geishe giapponesi
GIACCA
Capospalla maschile e femminile. Veste la parte superiore del corpo, è totalmente aperta sul
davanti e arriva sino sotto ai fianchi. Può essere mono o doppiopetto, invernale ed estiva,
cambia il tessuto impiegato
GIACCA A DOPPIOPETTO
Giacca, maschile o femminile, con i davanti sovrapposti e chiusi da due file di bottoni
GIACCA A VENTO
Capospalla sportivo maschile e femminile, realizzato in tessuto impermeabilizzato e imbottito
di piuma d’oca. Viene chiusa da una cerniera nascosta e con bottoni a pressione. Spesso con
cappuccio e tasche a filo, oblique. S’indossa sui campi di sci e in città nelle giornate di freddo
intenso
GIACCA ALLA CAVALLERIZZA
Monopetto, con spacco sul dietro, aderente in vita, con tasche a pattina applicate sul davanti
GIACCA DA CAMERA
Giacca maschile in tessuto confortevole come il panno o in velluto, con collo a scialle. Spesso
priva di bottoni, con i davanti sovrapposti, si allaccia con una cintura-cordoncino. Tasche
applicate o a fessura. S’indossa in casa.
GIACCA MILITARE
Giacca monopetto lunga sino ai fianchi, spalle squadrate, maniche lunghe, con tasche a
soffietto, chiusa da bottoni in ottone. Nella versione originale é dotata di spalline e mostrine
GIACCA MONOPETTO
Giacca, maschile e femminile, con i davanti non sovrapposti e allacciati da una sola fila di
bottoni
GIACCONE
Capospalla maschile e femminile, in tessuto caldo a impermeabilizzato di diverse lunghezze
(3/4, 7/8) il suo stile varia a seconda delle mode
GIACCA CAMICIA
Si dice di una camicia con forma simile alla giacca, ma realizzata in tessuto leggero
GIARRETTIERA
Fascia di tessuto elasticizzato, ricamata o guarnita di pizzi, utilizzata per sostenere le calze.
Questo intrigante accessorio femminile dà il nome a un importante ordine cavalleresco inglese.
Si racconta che durante una festa, mentre la bella contessa Alix de Salisbury stava ballando con
Edoardo III, re d’Inghilterra e suo amante, perdesse accidentalmente una giarrettiera. Il sovrano
la raccolse e pronunciò la celebre frase: "Honni soit qui mal y pense!" (sia villipeso chi pensa
male). Il motto venne ricamato sulla giarrettiera azzurra diventata simbolo del nuovo ordine
istituito dallo stesso re, nel 1350, in onore della sua compagna. Indica inoltre ciascuno dei
quattro nastri del reggicalze
GIBUS
Cappello a cilindro in feltro lucido con piccole molle interne che permettevano di appiattirlo.
Era di moda nella meta. dell’800 e prese il nome dal cappellaio parigino che lo inventò
GILET
Indumento maschile da indossare sotto alla giacca e sopra alla camicia, senza maniche,
aderente, allacciato da bottoni, con o senza revers. A volte con piccole tasche a filo. Il dietro
può essere in seta
GIROCOLLO
Maglia femminile e maschile dalla scollatura arrotondata, sempre accostata al collo
GIUBBOTTO
Giacchino sportivo maschile e femminile arriva alla vita o ai fianchi. Maniche lunghe, tasche
oblique a filo oppure applicate. Chiuso da una cerniera e fermato all’orlo da una fascia in
tessuto elasticizzato in maglia o da un listino. Può essere in pelle o in tessuto
GIUBBOTTO DA AVIATORE
Giubbotto corto in vita, di linea arrotondata, in pelle e con colletto in pelliccia, simile al
bomber
GIUSTACUORE
Lunga giacca maschile comparsa nel ‘500, diffusasi nel ‘600. Aderente nel busto, maniche
larghe e grandi tasche, arrivava sino alle ginocchia. Realizzato in tessuto pesante e prezioso, sul
davanti mostrava una ricca e fitta fila di bottoni. Indossato sopra alla camicia e al panciotto, si
accompagnava con pantaloni al ginocchio
GODET
Si dice di una svasatura soprattutto di una gonna, ma anche di un abito o di un cappotto,
ottenuta tagliando la stoffa in sbieco, per dare maggiore ampiezza al capo d’abbigliamento
GOLF
Capo d’abbigliamento soprattutto in lana, ma anche in cotone, realizzato comunque con filati
pesanti. Maschile e femminile. Arriva sino ai fianchi ed ha maniche lunghe. S’indossa
infilandolo dalla testa
GOLFINO
Capo femminile in maglia , abbottonato sul davanti, con maniche lunghe o corte, con scollatura
a "V" o a girocollo a seconda delle mode
GONNA A BALZE
Con balze applicate all’orlo o sovrapposte, a seconda delle mode
GONNA A CAMPANA
Svasata, richiama la forma della campana
GONNA A COROLLA
Dal punto vita molto marcato, per enfatizzare l’ampiezza della sottana, che riprende la forma
della corolla di un fiore
GONNA A GODET
Tagliata in tessuto sbieco, che la rende ampia
GONNA A PALLONCINO
Stretta in vita, arricciata e gonfia
GONNA A PIEGHE
Con pieghe più o meno ampie, fermate da brevi cuciture verticali o stirate e lasciate sciolte
GONNA A PORTAFOGLIO
Confezionata con un unico pezzo di stoffa si avvolge attorno ai fianchi e si sovrappone sul
davanti. Viene fermata e chiusa di lato con bottoni, zip o altro
GONNA A RUOTA
Stretta in vita, molto ampia. Di moda negli anni ‘50 ò stata lanciata con il "New Look" di Dior
GONNA A SIRENA
Aderentissima e lunga, si stringe al ginocchio per poi allargarsi verso l’orlo, imitando la coda
della sirena
GONNA A TELI
Gonna costituita da più parti di tessuto di forma triangolare cuciti con il vertice verso l’alto e la
base verso basso
GONNA A TUBO
Aderente, spacchetto sul dietro o sul fianco, scende diritta
GONNA AD ANFORA
Vita aderente, fianchi fasciati si stringe sulle ginocchia, creando l’effetto "anfora"
GONNA ALLA ZINGARA
Lunga e larga, ricca di balze dai colori vivaci, spesso sovrapposta ad altre, come usano
indossarle le gitane
GONNA PANTALONE
Dal tono sportivo, ha l’aspetto di una gonna leggermente svasata, ma è divisa in due sezioni e
veste le gambe separatamente come un paio di pantaloni
GONNA PLISSÉ
Realizzata con un tessuto fittamente pieghettato
GONNA SCOZZESE
Solitamente realizzata in tessuto a quadri scozzesi è a portafoglio, cioè si sovrappone sul
davanti. Ha piccole pieghe fitte sul dietro e sui fianchi, mentre il davanti è liscio e nella
versione classica sfrangiato verticalmente. Si allaccia sul fianco con listini in pelle e si ferma
con una spilla in ottone. In Scozia fa parte del costume tradizionale ed un capo maschile
GONNA SVASATA
Si allarga scendendo verso l’orlo, può avere cucitura centrale sul davanti e sul dietro
GORGIERA
Collo rotondo e totalmente pieghettato. Di moda per tutto il ‘500 e il ‘600, era in mussola o in
lino, resa rigida dall’appretto. Quando raggiungeva grandi dimensioni veniva sostenuta da una
leggera struttura di fili di ferro. Destinata agli abiti maschili e femminili dopo un secolo di
successi, si fa morbida e si appoggia sulle spalle. La sua origine e incerta, alcune fonti dicono
sia stata Caterina de’ Medici ad importarla in Francia dall’Italia, altre dicono che il suo uso sia
arrivato direttamente dalla Spagna
GUANTO ALLA MOSCHETT1ERA
Lungo guanto in pelle che sale sino all’avambraccio. Nella forma originale ha un grande
risvolto. Prende il nome dalle guardie di Luigi XIV, i mitici moschettieri
GUAYABERA
Camicia maschile, simile ad una giacca, da indossare senza cravatta e sopra ai pantaloni,
confezionata in tessuti leggeri come il lino o cotone. Tipica di Cuba, Venezuela e Colombia
GURU
Dal vedico guru,"venerabile", detta anche giacca guru. Giacca di Linea diritta, con colletto in
piedi e maniche lunghe, chiusa sul davanti da bottoni, lunga sino al ginocchio. Prende il nome
dai capi religiosi indiani, chiamati guru, che l’indossano abitualmente
GUEPIERE
Dal francese “guepe”, “vespa”
Bustino con reggiseno, spesso a balconcino, stringe i fianchi e modella il punto vita. Ha
giarrettiere applicate dove vengono allacciate le calze
HABILLE’
Di chi è vestito con estrema ricercatezza
HABUTAI
Tessuto di seta realizzato con filati a fibra corta, soffici e pelosi che possono essere ritorti. E’
più leggero dello shantung, ma più pesante della seta
HAIK
Drappo bianco che copre il corpo della donna sino ai piedi, può nascondere anche il viso.
Tradizionalmente era il vela indossato dai berberi
HAVELOCK
Soprabito maschile, senza maniche caratterizzato da una mantellina che arrivava sino ai
fianchi. Di moda a metà dell’ ‘800 venne lanciato da Sir Henry Havelock, da cui prese il nome
HENNIN
Nome corrente di un copricapo femminile conico molto affusolato, di cartone o in tela
inamidata, rivestito di tessuto. Dalla punta scendeva un lungo velo trasparente, che copriva
anche il volto. Appartiene alla storia del costume, originario delle Fiandre si diffuse fra la fine
del ‘300 e del ‘400 in Francia e in Inghilterra
HIJAB
Foulard indossato dalle donne islamiche che copre capelli orecchie e nuca. Può essere di
diversi colori, spesso è accompagnato da una tunica
HIP HUGGERS
Pantaloni o gonne a vita bassa che mostrano l’ombelico
HIP SKIRT
Gonna a vita bassa, che mostra l’ombelico.
HIPSTERS
Calzoni a vita bassa. Aderenti si appoggiano ai fianchi e mostrano l’ombelico. Di moda negli
anni ‘60, fanno il loro ritorno sulla scena della moda quarant’anni dopo, con prepotenza. Nel
2000 tutte le collezioni firmate dagli stilisti, sia estive sia invernali prevedono questo
pantalone, che si accompagna sempre e volentieri a canottiere, magliette o giacche cortissime
seguendo la nuova onda del glamour, che prende la rivincita sul minimalismo
HOME DRESS
Tipo di abbigliamento comodo e confortevole da indossare in casa
HOT PANTS
Calzoncini femminili molto corti, lanciati negli anni ‘70
HOUPPELANDE
Soprabito maschile e femminile in voga nel XIV sec. di linea svasata, stretto da una cintura
appena sotto al seno, lungo anche sino alla caviglia. Quando ha le maniche sono ampie e
lunghissime. Confezionato con tessuti pregiati come il broccato, era spesso foderato in pelliccia
HUBERTUS
Giacca da caccia maschile e femminile, rossa, aderente e dalle tasche a pattina, indossata dagli
inglesi per le battute di caccia alla volpe. Indica inoltre una giacca da cacciatore in velluto a
coste.
HUIPIL
Tunica tradizionale delle donne Maya. Si tratta dell’indumento più significativo del costume e
rappresenta l’eredità della cultura tessile di tale popolo. Questa indumento permette di
identificare villaggio di appartenenza di chi lo indossa, il suo stato sociale, il credo religioso e
la sua personalità. La lunghezza e la larghezza dell’huipil dipendono dall’uso. Di solito è
composto di tre pannelli di tessuto dal colori vivaci e dalle fantasie geometriche realizzati a
mano e cuciti insieme. I punti possono essere decorativi e arricchire ulteriormente il capo.
L’apertura per la testa consiste in un taglio nel pannello centrale
HUSKY
Giacca sportiva in nylon trapuntato a rombi maschile e femminile. Di linea diritta , chiusa da
bottoni a pressione, collo e tasche profilate in velluto a costine. Nata negli anni ‘50 da un’idea
di Edna e Steve Guyas, colonnello dell’aviazione americana a riposo, appassionato tiratore che
la progettò, con l’aiuto della moglie, per il poligono
HOMONGI
Kimono da visita, elegante, ma non troppo. Caratterizzato da un motivo ornamentale
asimmetrico che copre buona parte della superficie, la cui realizzazione richiede tempo e
precisione. Il decoro viene disposto sul kimono per ritagliarne la sagoma, poi è tolto per essere
dipinto o ricamato e infine ricucito
IMBACUCCATO:
Chi è vestito con indumenti pesanti per ripararsi dalle intemperie. Imbottito. Di un capo quando
fra due tessuti è stato inserito un materiale speciale come: piuma d’oca, acrilico o altro, per
renderlo caldo
IMBOTTITO:
Di una parte di un capo rafforzata da un’imbottitura
IMBOTTITURA:
Materiale soffice : piuma d’oca, acrilico, ecc. utilizzato per imbottire capi d’abbigliamento o
parte di essi
IMPERMEABILE:
Soprabito maschile e femminile dalla linea sportiva. Realizzato in leggero tessuto
idrorepellente, nasce per proteggersi dalla pioggia. Solitamente in gabardine di cotone viene
indossato nelle mezze stagioni: primavera e autunno. Può essere mono o doppiopetto, con le
maniche a raglan e stretto in vita da una cintura oppure di linea diritta
IMPERMEABILIZZATO:
Di un tessuto, un filato o un capo d’abbigliamento trattato e reso idrorepellente, cioè
impermeabile all’acqua
IMPUNTURATO:
Di un tessuto, un capo d’abbigliamento o un accessorio quando e attraversato da cuciture
evidenti
INAMIDATO:
Tessuto reso rigido da un bagno in amido. Questa tecnica viene impiegata soprattutto per i
polsi e colletti delle camicie formali
INCERATO:
Di tessuto impermeabile, un tempo spalmato con olio di lino cotto, oggi invece ricoperto di
resina sintetica
INCRESPATO:
Di un tessuto, un capo d’abbigliamento o un accessorio che presenti una lavorazione o un
dettaglio a piccole onde
INCROYABLES:
Estroso stile d’abbigliamento maschile d’ispirazione inglese in voga in Francia durante il
Direttorio (1795-1799) . La giacca, con lunghe falde sul dietro era aderentissima e a
doppiopetto, con maniche dai grandi risvolti. I pantaloni a vita alta erano abbottonati sotto al
ginocchio e fermati da nastri. Attorno al collo veniva rigirata più volte una sciarpetta, sui cui si
allacciava una cravatta a farfalla. Completavano l’insieme: la redingote ornata da grandi
alamari, calze colorate e alti stivali. Era lo stile dei giovani di allora che contestavano le vesti
volutamente dimesse dei "vecchi" rivoluzionari
INFORMALE:
Stile di abbigliamento maschile e femminile, che interpreta il vestire tradizionale con un tocco
sportivo. Si trasgrediscono le regole e i codici stabiliti. Capi classici vengono accostati a pezzi
"casual", sdrammatizzando ciò che è canonico; tutto è caratterizzato da volumi morbidi e
confortevoli
INGUAINATO:
Chi indossa un vestito aderentissimo
INSERTO:
Banda di tessuto, nastro o pizzo inserito nella struttura di un capo di abbigliamento o di un
accessorio
INSIEME:
Capi d’abbigliamento che per materiali, colori o stile creano un completo
K-WAY
Indica una giacca maschile e femminile, in leggerissimo nylon, con cappuccio, s’indossa dalla
testa, come l’anorak. Si richiude su sé stessa piegandola nella tasca che ha pasta sul davanti e
viene legata in vita grazie ad una cintura elastica. Nato nel 1965 da un idea di Leon Claude
Duhamel, che in seguito ne ha creato diversi modelli, è un nome depositato
KEFIA
Tipico copricapo arabo portato sulla testa o sulle spalle. La sua origine è pratica, nei Paesi
Arabi era indispensabile avere un drappo di stoffa che proteggesse il viso e il capo dal sole e
dal vento, ora ha assunto anche un significato politico e religioso. Può essere bianco e rosso,
talvolta bianco e nero, totalmente nero, giallo o bianco
KEPI
Cappello militate, con visiera e sottogola in vernice nera, di cuoio ricoperto di panno. Adottato
dai soldati francesi nella campagna di Algeria
LACOSTE
Maglietta a polo, in piquè di cotone, con collietto maschile, abbottonata con tre bottoni e
maniche code. Deve il nome al famoso giocatore francese di tennis, Rene Lacoste (1905-1996),
detto il coccodrillo. Il campione dopo essersi ritirato dallo sport (1933), si dedicò alla
produzione di magliette in cotone bianco a maniche corte sulle quali fece applicare, all’altezza
del petto, un piccolo coccodrillo verde in ricordo dei tempi passati; l’idea fu vincente
LAVALLIÈRE
Grande cravatta nera, allacciata a fiocco, di moda nel 1800 simbolo degli anarchici. Prende
nome dalla favorita del re Sole: Louise Frangoise de la Valliere che a suo tempo ne aveva
lanciato la moda.
LEGGINGS
Sinonimo di pantacalza e di pantacollant
LINCOLN
Da Abraham Lincoln. Cappello maschile, mezzo cilindro
LINGERIE
Abbigliamento intimo o biancheria intima. L’insieme degli indumenti a diretto contatto con la
pelle indossati dalle donne: reggiseno, canottiera, ecc
LISEUSE
Dal francese "lire, liseur, liseuse", lettrice
Corta giacchina o mantellina in lana leggera da mettere sulla camicia da notte. Nel passato
veniva indossata a letto per non sentire freddo durante la lettura
LIVREA
Durante il Medioevo era l’abito indossato dagli appartenenti ad una casata a mostrava i colori
araldici del signore. Prima della nascita dell’uniforme, veniva invece indossata dai soldati e
portava i colori del comandante. In seguito diventerà la divisa del personale di servizio
(camerieri, cocchieri, staffieri) della antiche famiglie aristocratiche. Composta da giacca lunga,
camiciola a pantaloni al ginocchio, era riccamente ornata per testimoniare il benessere della
casa padronale
LOBBIA
Sinonimo di homburg. Cappello maschile in morbido feltro nero o grigio, con falda rialzata e
profonda piega sulla cupola ornata da un largo nastro. Prende nome da Cristiano Lobbia (
1832-1870) deputato che ne lanciò la moda in Italia
LODEN
Caratteristico cappotto di origine tirolese maschile e femminile, confezionato con l’omonimo
tessuto, dalla linea appena svasata, maniche con aletta e sfondo piega sul dietro, tasche oblique
e bottoni in cuoio. Oggi è solitamente verde, ma fino alla fine dell’800 era grigio, poi divenne
blu, rosso e nero.
La sua storia risale all’Alto Medioevo quando i contadini, confinati nei masi a filare la lana
delle pecore, realizzarono per la prima volta questo tipo di panno. La ditta Moessner, fondata
nel 1882 confezionò una cappa di loden bianco per l’imperatore Francesco Giuseppe, cosi la
nobilta del regno Austro-Ungarico cominciò a considerare il loden non più il panno del poveri,
ma degli imperatori, particolarmente adatto per le loro escursioni e le battute di caccia
LONGUETTE
Detto anche midi. Di un indumento femminile, gonna, vestito o cappotto, che scende sino a
metà polpaccio
LOUP
Descrive una piccola maschera nera che lascia il naso scoperto, ornata da un alto pizzo
applicato nel bordo inferiore. Viene indossata durante il carnevale e prende il nome di "lupo" in
quanto ne ricorda vagamente la testa
LUCCO
Lunga veste maschile chiusa al collo e stretta in vita da una cintura, in uso nel XIV sec.
indossata dai magistrati durante le cerimonie
LUPETTO
Maglia maschile e femminile, realizzata nei materiali più diversi, con collo aderente più corto
di quello della maglia a collo alto, copre infatti solo la base della gola
MANTELLA
Capo d’abbigliamento esterno in origine a ruota, senza maniche, spesso con cappuccio.
S’indossa appoggiandola sulle spalle. Varia nella lunghezza a seconda delle mode, ma
generalmente sfiora il ginocchio
MANTIGLIA
Scialle in pizzo appoggiato sul capo e sostenuto da un alto pettine, fa parte del costume
tradizionale spagnolo. Nel ‘700 indicava una mantellina
MANTO
Lungo e ampio mantello molto elegante, realizzato in tessuto pregiato. Viene indossato in
occasione di importanti cerimonie
MAO
Giacca o camicia di linea diritta, con collo a listino, tasche applicate, blu scuro. Prende nome
dal leader cinese Mao Tze Tung
MARABÙ
Uccello appartenente alla famiglia delle cicogne. Agli inizi del ‘900 le sue piume leggere e
vaporose venivano utilizzate per decorare cappelli e per bordare abiti da sera
MINI
Definisce la lunghezza di abiti e gonne che arrivano a meta coscia
MINIGONNA
Gonna corta che arriva a 10 cm. dalle ginocchia, ma può salire sino a metà coscia. La sua
paternità è contesa fra Mary Quant e Andre Courreges. L’ipotesi più accreditata sostiene che
sia stata proposta inizialmente dalla stilista inglese, aglih inizi degli anni ‘60, quando Londra
era la capitale della moda giovane e quindi anticonformista. Andre Courreqes, stilista francese,
avrebbe invece consacrato la minigonna nel pret-a-porter ufficiale, quello delle sfilate parigine,
inserendola nelle sue collezioni d’impronta futurista. La minigonna amatissima dalle donne e
dagli uomini non e stata più ripudiata dalla pur volubile moda, ed è entrata nei grandi classici
del guardaroba femminile del terzo millennio. Chi le può far concorrenza? solo la microgonna,
che incalza sempre più impudica
MINIMALISMO
Stile di abbigliamento che ha caratterizzato anni ‘90.
MITRIA
Copricapo indossato dai vescovi durante le cerimonie. Alto e leggermente conico si sdoppia
sulla punta
MODA
Modo di vestire, che cambia col cambiare delle stagioni. A volte caratterizza lunghi periodi,
altre è brevissima. In Italia la parola “moda” entra in uso verso il ‘600, il termine deriva dal
francese ‘mode’, ma la radice è latina : ‘modus’
MODA PRONTA
Abbigliamento femminile e maschile prodotto in serie venduto in boutique e in grandi
magazzini di pregio. Le collezioni disegnate dagli stilisti vengono presentate due volte
all’anno, in settembre l’estivo e in febbraio l’autunno-inverno dell’anno successivo
MODELLO
Prototipo di un indumento, un accessorio, tessuto, ecc. destinato ad essere riprodotto su scala
industriale
MONOKINI
Costume da bagno femminile costituito solo dalla mutandina
MONOPETTO
Di un capospalla maschile o femminile, chiuso da un’unica fila di bottoni
MONTGOMERY
Giaccone in panno pesante con cappuccio. Nella versione originale ha il taglio a sprone
sulle spalle e grandi tasche applicate. Lo caratterizza in tutte le sue varianti da quella
tradizionale a quella più alla moda, l’abbottonatura con gli alamari. Dalla linea a scatola,
arriva sopra al ginocchio. Questo capospalla ha, come numerosi suoi simili di tono sportivo,
una storia che parte dall’abbigliamento militare; apparteneva infatti al guardaroba in dotazione
alla Marina Inglese.
MONTONE
Qualsiasi capospalla realizzato con pelle di pecora. Esternamente ha un aspetto liscio e
vellutato, mentre l’interno ha un pelo folto e riccioluto. Si confezionano capi invernali come
giubbotti e cappotti, ma gli stilisti nelle loro collezioni, lo propongono anche per donne, vestiti
borse. Molto di moda negli anni ‘70, e ritornato di tendenza
NACRE’
Aspetto iridescente e madreperlaceo
NAPPINA
Strisciolina di pelle sfrangiata e avvolta su stessa utilizzata come decorazione per calzature
NASTRO
Sottile striscia di tessuto, spesso in seta. Utilizzata come ornamento per abiti e accessori
femminili
NASTRO ALLA GHIGLIOTTINA
Moda femminile in voga alla fine del ‘700. Attorno al collo veniva allacciato un sottile nastro
rosso di seta come simbolo delle esecuzioni avvenute durante la rivoluzione francese
NASTRO DI GROSGRAIN
Nastro in tessuto a costine fitte e in rilevo utilizzato anche come bordo o rinforzo
NERVATURA
Descrive una minutissima piega cucita in rilievo, sul lato esterno del tessuto. Serve per
sottolineare la linea di un abito, per disegnare un colletto, per sagomare una camicia. E’ un
motivo decorativo e sartoriale allo stesso tempo
NEW LOOK
Stile lanciato da Christian Dior nel 1947, a Parigi. A definire "New Look" la prima collezione
del celebre sarto francese è stata Carmel Snow, giornalista della rivista americana Harper’s
Bazaar, per sottolineare la carica di novità che portava con sè. La Seconda Guerra Mondiale è
appena finita e dopo anni di sofferenza e di rinunce Parigi ha ancora più voglia di moda e di
lusso. In tempi in cui i tessuti sono un bene prezioso cosa c’è di più lussuoso di una gonna che
ne impiega più di 40 metri? Le gonne a corolla piacciono moltissimo, come le giacchine
strizzate in vita. Una nuova linea che cancella, a colpi di sottogonna ciò che le donne avevano
conquistato negli Anni Ruggenti: la libertà di movimento. Il corpo è di nuovo imprigionato
nelle stecche, questa volta dalla guepiere. La femminilità ritrovata s’ispira ad archetipi estetici
collettivi, ed ecco gonnelle vaporose e fruscianti che sfiorano la caviglia, corsetti a balconcino
e scarpette in raso dal tacco a spillo. Un abito "New Look" poteva pesare più di 5 chili. Questo
stile, non senza le prevedibili critiche, riscuote un successo internazionale e continuerà sino alla
metà degli anni ‘50, stabilendo una volta per tutte il concetto di donna-oggetto
NIDO D’APE
Ricamo che arriccia il tessuto, ottenendo piccoli rettangoli o rombi. Spesso a realizzato sul
rovescio, con un filo elasticizzato, per renderlo più morbido e garantire cosi una migliore
vestibilità. Classico per gli abiti bon ton delle bambine, viene solitamente ricamato sul corpino.
Indica inoltre un tessuto, soprattutto in cotone, ma anche in lane, la cui trama assomiglia alle
cellette dell’alveare delle api
NIQUAB
Velo indossato dalle donne islamiche, nasconde il viso e lascia scoperti solo gli occhi.
Solitamente è nero
NODO
Legatura di nastro, filo, cordoncini e altri materiali, fatto per stringere o fermare
NODO ALLA WINDSOR
Corposo nodo di cravatta perfettamente triangolare attribuito al duca di Windsor, adatto alla
camicie dal colletto aperto
NODO ALLA CRAVATTA
Nodo che si fa per fermare la cravatta al collo delle camicie
NODO FOUR IN HAND
E’ il più diffuso e il più semplice fra i nodi della cravatta, adatto a tutti i tipi di camicia, ha
forma triangolare allungata
NORFOLK
Descrive una giacca sportiva maschile, in tweed, con tasche applicate, martingala e pieghe a
soffietto sulla schiena. S’indossava con i knickerbockers, pantaloni fermati al ginocchio. Si
dice sia nata alla fine dell‘800, nella tenuta del duca di Norfolk che la propose ai suoi ospiti
come giacca da caccia. Era realizzata in ruvide lane dai colori del bosco, utili per creare un
effetto mimetico. La norfolk si accompagnava a pantaloni anche di stoffa diversa, suggerendo
una grossa novità in fatto di moda. In seguito diventa anche un capo femminile per le attività
sportive
NUDE LOOK
Moda che utilizza tessuti trasparenti, lanciata da Yves Saint Laurent, uno dei più grandi stilisti
del secolo XX. Gennaio 1966: "le petit prince" della moda francese, che ha appena trent’anni,
ma un passato glorioso alle spalle (è stato il successore di Dior) presenta a Parigi una
collezione estiva d’Alta Moda che farà scalpore. Sotto la camicetta in mussola trasparente la
modella mostra i seni acerbi, mentre la gonna scende lunga e seriosa. Ecco nascere il nude
look, che provocherà scandalo, ma verrà immediatamente imitato. Anche la moda conosce le
sue piccole e grandi rivoluzioni, cogliendo l’aria del tempo. E’ cominciato il conto alla
rovescia verso il maggio parigino
NEGLIGE’
Vestaglia femminile. Nasce nel ‘700 quando le donne usavano indossare in casa, sulla camicia
da notte, un’elegante vestaglia, comoda e lunga
OBI
Cintura del chimono giapponese. Si tratta di una larga fusciacca in seta, alta sino a 40 cm. e
lunga sino a 2 metri. Viene legata attorno alla vita più volte e annodata dietro alla schiena con
un grande fiocco
OPALESCENTE
Che ha l’iridescenza dell’opale, bianco latte, azzurro e rosa
OVERCOAT
Termine generico che indica capispalla leggeri come soprabiti a spolverini
OVERSIZE
Descrive un qualsiasi capo d’abbigliamento comodo, di misura superiore alla taglia abituale
OXFORD BAGS
Calzoni molto ampi nella gamba, molto lunghi, tanto da appoggiare abbondantemente sulla
scarpa e con alto risvolto all’orlo. Questo tipo di pantalone prende il nome dagli studenti
inglesi della Oxford University. Al proposito il duca di Windsor scriveva: "Quando
frequentavo Oxford erano di moda i calzoni larghissimi, da trasformare, gli studenti della più
vecchia e famosa università delle isole britanniche in tanti piccoli elefanti. Ne ebbi un paio
anch’io, ma il mio sarto mi fece una grandissima scenata". Il modello venne lanciato negli anni
‘20, per ritornare a periodi alterni: nei ‘70 e poi nei ‘90. Ancora una volta amatissimi dai
ragazzi e dalle ragazze, che ne preferiscono la versione sportiva realizzata in tessuto
tecnologico
PAGLIACCETTO
indumento intimo femminile con canottiera e mutandine cucite assieme. in cotone morbido e
comodo, con abbottonatura sui davanti
Tuta per neonati, spesso con collettino piatto e calzoncini corti arricciati all’orlo
PAGLIETTA
Detto anche canotier. Cappello estivo, rigido in paglia. Calotta piatta, circondata da un nastro
nero e blu, fermato a fiocco piatto con lunghe cocche che scendono sul dietro e con piccola tesa
diritta. Le sue origini risalgono all’800, dapprima riservato agli uomini diventa negli anni ‘20 il
copricapo ufficiale dell’uniforme estiva della collegiali inglesi, ed è subito moda. Sino agli anni
‘40 ha fatto anche parte della divisa di chi praticava il canottaggio, e per questo motivo era
chiamata anche “cappello alla cannottiera"
PAILLETTÈ
Un abito o una parte di esso ricamato con lustrini, chiamati in francese paillettes
PAISLEY
Scialle caratterizzato da stampe kashmir, cioè dalle classiche piumette. Il nome deriva
dall’omonima città inglese dove le aziende tessili ripresero i disegni tipici dei tessuti
provenienti dal Kashmir , regione dell’India
PALANDRANA
Veste da camera maschile larga e lunga
PALTÒ
Detto anche paletò. Termine generico che indica un capospalla maschile o femminile in tessuto
caIdo, lungo almeno sino sotto al ginocchio
PAMELA
Cappello femminile in paglia con cupola cilindrica, dalla tesa ampia e spiovente, allacciato
sotto al mento con due nastri. Prende il nome della protagonista del romanzo "Pamela, or
Virtue Rewarded" dello scrittore inglese Samuel Richardson, pubblicato ne1740
PANAMA
Cappello in finissima paglia intrecciata ottenuta dalle fibre di una particolare palma
(carludovica palmata) che cresce in Ecuador. E’ un copricapo maschile, leggerissimo; color
avorio, della calotta incavata e della tesa piuttosto larga. Ha preso questo nome perche sembra
che il presidente americano Theodore Roosevelt lo indossasse durante una visita ufficiale al
Canale di Panama. Correva l’anno 1906. Un’altra versione invece racconta che il cappello,
seppure fabbricato in Ecuador veniva commercializzato a Panama, da cui il nome. Comunque
sia conquistò l’Europa: gli eleganti del tempo erano disposti a spendere qualsiasi cifra per
ottenere un panama tanto leggero da passare arrotolato attraverso un anello, simbolo della sua
eccellente qualità
PANCIERA
Fascia elastica per contenere l’addome o proteggerlo dal freddo
PANIER
Voluminosa sottogonna in uso nel ‘700, indossata per sostenere le gonne e renderle ampie. Con
il tempo cambia forma e si trasforma in una serie di larghi cerchi metallici che sostengono la
gonna o in un cuscino posto sul dietro
PANTATAILLEUR
Versione femminile del classico completo da uomo. Giacca dalle forme diverse, mono o
doppiopetto, comunque di taglio maschile. Anche i pantaloni hanno le forme più diverse,
seguendo la moda del momento
PANTALONI
Calzoni. Capo d’abbigliamento nato maschile, ma diventato anche femminile. Copre il corpo
dalla vita sino alle caviglie, vestendo le gambe singolarmente.
PANTALONI A CAMPANA
Detti anche pantaloni a zampa d’elefante,
Femminili e maschili, aderenti in vita, dal ginocchio in giù sono svasati, imitando la forma di
una campana, da cui traggono il nome
PANTALONI A FUSEAU
Aderenti come una seconda pelle, sono realizzati in tessuto elasticizzato o in maglia. Scendono
lungo la gamba fasciandola per fermarsi alla caviglia stringendola. Nella versione sportiva
hanno una staffa che si appoggia sotto al piede, per renderli più affusolati. Capo
d’abbigliamento femminile
PANTALONI A SIGARETTA
Detti anche pantaloni a tubo. Aderenti e affusolati, la gamba si stringe verso il fondo. All’orlo
hanno uno spacchetto a una zip per infilarli con maggior comodità. Capo d’abbigliamento
femminile e maschile
PANTALONI A TROMBETTA
Molto aderenti si allargano alla caviglia. Prendono il nome dallo strumento musicale in quanto
ne imitano la forma. Capo d’abbigliamento femminile
PANTALONI ALL’ODALISCA
Morbidi, a vita bassa, vengono stretti alla caviglia con un bottone o da un elastico. L’orlo ha
quindi un effetto rigonfio
PANTALONI ALLA CINESE
Larghi e dritti arrivano sopra alla caviglia
PANTALONI ALLA TURCA
Larghi, dal cavallo basso, si stringono alla caviglia con una leggera arricciatura
PANTALONI ALLA ZUAVA
Sinonimo di knickerbockers. Corti, si fermano al ginocchio, dove vengono allacciati con un
bottone o con una fibbia. Di origine maschile sportive fanno ormai parte del guardaroba
femminile
PANTALONI CAPRI
Detti anche pantaloni alla pescatora o alla corsara. Aderenti e corti si fermano al polpaccio, con
spacchetto all’orlo. Molto di moda negli anni ‘50, prendono il nome del celebre luogo turistico
italiano per via della vacanze dorate di un certo bel mondo che in quegli anni si godeva la vita
proprio a Capri. Qui elegantissime ragazze indossavano i mitici pantaloni creati da Emilio
Pucci che si era ispirato a quelli indossati dai pescatori. Squisitamente femminili ritornano di
gran moda alla fine degli anni ‘90, in materiale tecnico, spesso elasticizzato.
PANTALONI DA EQUITAZIONE
In materiale elasticizzato. con tasche a filo orizzontali chiuse da piccole zip. Scendono aderenti
per infilarsi dentro agli alti stivali. All’interno delle ginocchia sono rinforzati da applicazioni
in daino. Vengono indossati per andare a cavallo. Maschili e femminili
PANTALONI DA LAVORO
Sinonimo di cargo-pant. Pantaloni di taglio sportivo, larghi e comodi, con grandi tasche laterali
applicate. Coulisse in vita
PANTALONI DA SCI
Pantaloni a tubo in tessuto elasticizzato e felpato con staffa sotto al piede
PANTALONI DA TORERO
Aderentissimi, si fermano al ginocchio. Sono caratterizzati dal punto vita molto alto che sale a
metà busto. Vengono indossati dal toreri durante le corride ma spesso la moda li porta in
passerella
PANTOFOLA
Babbuccia o scarpa da casa. Calzatura da casa, morbida e leggera, in velluto o in pelle morbida,
con suola pieghevole, di origine turca
PANUNG
Tradizionali pantaloni tailandesi costituiti da un’unica striscia di tessuto che viene allacciata sui
fianchi, fatta passare tra le gambe e quindi fermata in vita sul dietro
PAPILLON
Detta anche farfalla, farfallino, cravattino, cravatta a farfalla. Cravattino a fiocco piatto, in seta
o in velluto. Si allaccia dietro al collo con piccoli ganci. Di origini ottocentesche,
indispensabile con lo smoking e per occasioni formali. Prende il nome da farfalla, in francese
“papillon” perchè ne ricorda le ali
PARAORECCHIE
Fascia in tessuto caldo ed elasticizzato o cerchietto terminante con pompon in pelliccia che
coprono le orecchie proteggendole dal freddo
PAREO
Termine di origine tahitiana. Rettangolo di tessuto da avvolgere attorno ai fianchi sino ad
ottenere una gonna. Le cocche si annodano di lato o sulla schiena. Può arrivare a ginocchio o
essere cortissimo. Adatto per il mare, è spesso in fantasie dai colori molto forti. Gli stilisti
hanno rielaborato l’idea riproponendolo come gonna estiva da città. Inoltre il pareo viene
drappeggiato sul corpo in diversi modi sino a trasformarsi in un copricostume. Prende origine
dall’indumento tradizionale delle donne e degli uomini polinesiani
PARIGINA
Corta sottoveste solitamente in seta, con spacchetto laterale e bretelline solitamente sottili
PARKA
Giaccone sportivo maschile e femminile, con cappuccio. Arriva sino al ginocchio ed è chiuso
sul davanti da una lunga zip o da bottoni a pressione. All’orlo scorre una coulisse, che permette
di stringerlo al corpo. Ha tasche applicate o a filo. Solitamente è realizzato in materiale
impermeabile e imbottito con fodera staccabile, è un capo di abbigliamento prettamente
invernale. Ha come antenato una giacca eschimese in pelliccia di foca
PARURE
Completo di biancheria intima femminile: reggiseno, mutandine, sottoveste, ecc.
PASHMINA
Sciarpa o scialle in prezioso kashmir ottenuto dal vello della capra “Chyangra” che vive
nell’altipiano montagnoso delle regioni himalayane e tibetane. Per l’ordito della pashmina
vengono utilizzati fili di seta, che le donano l’inconfondibile lucentezza. La tosatura del vello
avviene due volte l’anno e si raccolgono 50/100 gr dalla femmina e 100/150 gr. dal maschio.
Le tonalità naturali di questa pregiata lana sono tre: Bianco, bianco grigiastro a grigio
PASTRANO
Cappotto maschile lungo pesante
PEDULA
Scarponcino da montagna in pellame impermeabile, con suola in gomma
PELLEGRINA
Corta mantellina o cappa che copre le spalle, solitamente fissata cappotto o alla giacca
PELLICCIA
Capospalla confezionato con i caldi e morbidi mantelli di alcuni animali oggi per lo più
provenienti da allevamenti specializzati
PENNYLOAFER
Mocassino, con cucitura esterna, nel cui passante era in origine inserito un penny. Infatti negli
anni Cinquanta gli studenti della Ivy League infilavano sotto il passante un penny come
portafortuna. In italiano questo tipo di calzatura viene definito "college"
PEPLO
Sinonimo di chitone. Tunica drappeggiata sulle spalle e fermata in vita da una cintura. Corto
per gli uomini, lungo per le donne, veniva indossato nell’antica Grecia
PERIZOMA
Sottile fascia che circonda i fianchi e copre i genitali, in uso nelle popolazioni primitive. Indica
anche una ridottissima mutandina non solo femminile
PERSIANO
Pelliccia di agnello karakul molto simile all’astrakan ma più folto e ricciuto
PETTICOAT
Sinonimo di crinolina o sottogonna. Sottogonna in voga fra gli anni ‘50 e ‘60 indossata per
sostenere l’ampiezza delle gonne a ruota. È la versione moderna della crinolina
PIGIAMA
termine derivato dal persiano pay jamè .Completo intimo composto da giacca e pantaloni dalla
linea semplice, é realizzato in tessuti confortevoli come cotone e seta. Ha sostituito agli inizi
del ‘900 la camicia da notte maschile. S’indossa per la notte e in casa
PALAZZO
Completo femminile dai pantaloni molto ampi accompagnati da una blusa o da una semplice
tunica, lanciato da Irene Galitzlne negli anni ‘60
PINOCCHIETTI
Sinonimo di pantaloni alla corsara e alla pirata. Pantaloni aderenti che arrivano appena sotto al
ginocchio. Vengono definiti pinocchietti facendo un chiaro riferimento a quelli indossati da
Pinocchio, protagonista della celebre favola scritta da Collodi (1826/1890). In realtà non si sa
quale foggia avessero esattamente i suoi pantaloni, dice infatti il testa: “Geppetto, che era
povero e non aveva in tasca nemmeno un centesimo, gli fece un vestituccio di carta fiorita, un
paio dl scarpe di scorza d’albero e un berretto di midolla di pane...”. Però tutti coloro che
conoscono la favola immaginano che Pinocchio, oltre al vestituccio, pensato come una
camiciola, indossasse anche un paio di calzoncini lunghi sino al ginocthio. Ed ecco conclusa la
breve storia, che nasconde in sè una piccola bugia, abitudine comunque ben nota al burattino di
legno. Probabilmente questo termine si perderà lungo la strada e i riferimenti diventeranno
altri. Come sinonimo di pinocchietti troviamo pantaloni alla corsara o alla pirata, dove non c’e
inganno, i pirati indossavano davvero calzoni al ginocchio come era uso nel XVII secolo
PIUMINO
Capo d’abbigliamento sportivo, maschile e femminile, imbottito con diversi materiali, primo
fra tutti la piuma d’oca. Caldo e leggero viene indossato sia per gli sport invernali, sia, in città
durante l’inverno
PLAINTIP
Calzatura maschile senza impunture decorative sulla punta
PLASTRON
termine derivato dall’italiano piastrone. Larga cravatta maschile, fermata da una spilla, di moda
verso la fine dell‘800
POCHETTE
Dal francese “poche” “tasca”. Sinonimo di busta. Borsetta senza manico né tracolla da portare
in mano o sottobraccio
Piccolo fazzoletto, solitamente in seta, piegato a triangolo e infilato net taschino delle giacche
maschili o di taglio maschile. Secondo i canoni dell’eleganza classica deve essere in fantasia
diversa da quella della cravatta.
POLACCHINO
Detto anche polacchina o polacca. Stivaletto alla caviglia, in pelle, chiuso sul davanti con lacci
o stringhe
POLO
Maglietta in lana o in cotone con il collo a camicia, chiusa da tre bottoncini sul davanti, a
maniche corte o lunghe. Le sue origini sono sportive, veniva infatti indossata dagli ufficiali
inglesi di guarigione in India per giocare a polo. Sarà poi Rene Lacoste, campione francese di
tennis, a decretarne il successo. Alla fine degli anni ‘30 Lacoste dopo essersi ritirato dallo sport
attivo, diventa imprenditore e lancia sul mercato la celebre polo con il coccodrillo, che porterà
il suo nome e definirà genericamente tutte le magliette simili. Oggi è un classico del
guardaroba maschile e femminile, non più relegato allo sportswear, ma reinterpretato dagli
stilisti nelle versione più diverse
POMPADOUR
Borsetta in stoffa a sacchetto, prende il nome della marchesa di Pompadour (1721/1764)
PONCHO
Grande rettangolo o quadrato in tessuto di lana con foro centrale, dove fare passare la testa,
indossato per ripararsi dal freddo tipico del Paesi dell’America Latina, dove aveva anche
funzione di coperta, è stato importato in Europa attorno agli anni ‘40
PRENDISOLE
Abito femminile, leggero, variamente scollato, con spalline sottili, s’indossa sul costume da
bagno
RAGLAN
Tipo di manica lunga o corta, particolare nell’attaccatura. Il taglio sale dall’ascella sulla spalla,
con una linea diagonale sino al collo. Utilizzata soprattutto per i cappotti. Prende il nome da
Lord Raglan che, agli inizi dell’ 800, lanciò la moda di un cappotto con maniche di questo tipo.
RAMAGE
Descrive un ricamo o un disegno di rami, foglie e fiori, che si sviluppa solitamente in verticale.
Caratteristici quelli giapponesi
RASATO
Di una pelliccia il cui il pelo viene pareggiato e reso quindi meno lungo
Punto a maglia realizzato lavorando un ferro a dritto e uno a rovescio. Si ottiene così sul
davanti una fitta serie di piccole “V” mentre sul rovescio appaiono piccole “onde”
REBECCA
Golfino femminile, a scollatura rotonda chiuso da bottoncini
REDINGOTE
Soprabito o cappotto, a seconda della pesantezza del tessuto, mono o doppiopetto caratterizzato
della linea affusolata, aderente in vita e svasata verso l’orlo. Maschile e femminile. Di origine
inglese, verso la metà del ‘700 era una giacca da uomo, indossata per l’equitazione. In seguito
diventerà di gran moda in tutta Europa. Con il tempo si trasformerà, fra le diverse versioni,
anche in un lungo soprabito femminile, molto aderente spesso indossato aperto, per mettere in
evidenza l’abito indossato sotto
REGGICALZE
Fascia in tessuto elasticizzato appoggiata sui fianchi e agganciata sul dietro, alla quale sono
attaccate quattro strisce di tessuto elasticizzato che sostengono le calze
REGGISENO A BALCONCINO
Tipo di reggiseno con coppette separate, molto scollate, sottolineate da un ferretto. Con o senza
spalline sottili e regolabili, viene allacciato solitamente sulla schiena, ma può aprirsi anche sul
davanti con un gancio a scatto
REGGISENO A FASCIA
Tipo di reggiseno senza coppette, a volte arricciato fra i seni, senza spalline
REGGISENO A TRIANGOLO
Tipo di reggiseno con le coppette separate, a triangolino. Utilizzato soprattutto per i costumi da
bagno
REGIMENTAL
Indica una qualsiasi cravatta a righe trasversali. In quelle inglesi le righe vanno da sinistra
verso destra, in quelle americane da destra verso sinistra. In Inghilterra, dove nasce la
regimental, le rigature rappresentano un reggimento, un college, un ordine professionale,
quindi un gruppo di appartenenza
RESINATO
Si dice di un tessuto reso impermeabile da uno speciale trattamento che utilizza la resina
REVERS
Descrive il collo di un qualsiasi capospalla. Questo è il significato assunto in italiano, ma il
vero senso in francese indica quella parte dell’indumento dove il rovescio del tessuto viene
risvoltato per mostrare il dritto
RICAMO
Decorazione realizzata con ago e filo, a macchina o a mano, creando disegni più diversi
RISVOLTO
Descrive l’orlo dei pantaloni quando la stoffa viene ripiegata su se stessa verso l’esterno e
quindi fermata ai lati con un punto nascosto. Indica genericamente anche quella parte di un
capo ripiegata verso l’esterno, come i risvolti delle maniche di giacche, cappotti, ecc
RIVETTO
Accessorio in metallo, composto da due parti pressate assieme, usato come rinforzo nei
bluejeans, applicato soprattutto ai lati della tasche
ROBE-MANTEAU
Vestito femminile simile a un cappottino, spesso abbottonato sul davanti, da indossare
direttamente sulla pelle. Realizzato in tessuto di media peso a adatto alle mezze stagioni. Non
mancano però anche le versioni da sera. Caratteristico delle collezioni francesi, appare a
cavallo fra le due guerre: 1915/1945
RUCHE
Striscia di stoffa arricciata e applicata al bordo di colli, gonne, come decorazione. Di solito
impreziosisce capi femminili, ma non mancano camicie maschili con piccole e discrete
"ruches"
RETRO’
Di un capo o di uno stile d’abbigliamento ispirato a epoche passate. Spesso gli stilisti traggono
suggerimenti dalla moda del costume, riproponendo, in chiave o meno contemporanea, abiti o
accessori appartenenti alla storia
SABOT
Scarpa chiusa sul davanti che lascia completamente scoperto il tallone. E’ una calzatura estiva,
ma viene indossata anche d’inverno accompagnata da grosse calze in lana. In francese descrive
uno zoccolo con la suola in legno e la tomaia in cuoio, in Francia sono stati per molto tempo le
calzature degli agricoltori. Alla fine del ‘700 appartenevano invece all’abbigliamento
rivoluzionario, ma all’inizio del XX sec. erano ancora portate dai figli dei contadini sino
all’età, della prima comunione
SACCA
Borsa morbida, floscia e capiente portata a tracolla
SAFARI
Stile d’abbigliamento sportivo, in cotone color kaki, caratterizzato da giacca con tasche
applicate e cintura in vita, accompagnata da pantaloni lunghi a bermuda
SAHARIANA
Giacca sportiva in color kaki, lunga, con spalline e tasche a soffietto applicate, cintura in vita.
Yves Saint Laurent, stilista francese, è stato il primo a ridisegnarla e a proporla come capo
d’abbigliamento elegante e sportivo insieme, facendola diventare un classico del guardaroba
estivo femminile e maschile. Era il 1968. Questa fortunata giacca-camicia prende il nome dal
deserto africano del sahara, ma le sue origini non sono chiarissime. C’è chi sostiene fosse la
giacca indossata per la caccia grossa in savana, sport molto in voga agli inizi del ‘900. Altri
invece affermano che faceva parte della divisa degli ufficiali inglesi di guarnigione nelle
colonie. Sembra inoltre che la sua popolarità si debba ad un certo Ray Brown, aviatore
canadese, passato alla storia per aver abbatturo il Barone Rosso , eroe dell’aviazione tedesca.
Ma il suo testimonial più prestigioso è di certo Ernst Hemingway, che si faceva confezionare
dal Abercrombie & Fitch, leggendario negozio d’abbigliamento sportivo di New York, un
modello di sahariana con una tasca in più dove riporre gli inseparabili occhiali, era il modello
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SALOPETTE
Comodi pantaloni con pettorina sostenuta da due bretelle, che s’incrociano sulla schiena per
agganciarsi sul dietro dei calzoni. Nata come indumento da lavoro passa alla moda verso gli
anni ‘60, quelli della contestazione, dove il vestire informale diventa simbolo di libertà. Oggi
gli stilisti la propongono nelle versioni più diverse da quelle sportive in denim o imbottite per
lo sci, a quelle decisamente eleganti
SANDALO
Calzatura, con o senza tacco, la cui tomaia è formata da listini in pelle. Quello maschile è a
tacco basso e dall’immmagine sobria, quello femminile segue la moda e passa da tacchi
altissimi a spillo a forme più sportive. Indispensabile d’estate. E’ la più antica fra le calzature,
era portato già in epoca egiziana e greco-romana. Si racconta che Giulio Cesare, di bassa
statura, calzasse sandali rossi con tacchi alti
SANDALO ALLA SCHIAVA
Sandalo, dalla suola piatta, con lunghi lacci che s’incrociano attorno alla caviglia al polpaccio,
ispirati a quelli calzati dagli schiavi nell’età classica
SARI
Vestito tradizionale femminile indiano. E’ un leggero rettangolo di tessuto in seta o in cotone,
bordato con motivi ornomentali e dai colori molto vivaci. Viene drappeggiato attorno al corpo
lasciando scoperta una sola spalla, ed è lungo sino alle caviglie
SAROUAL
Pantaloni in tela, larghi, arricciati in vita, anche con piccole pieghe, dal cavallo molto basso,
aderenti alla caviglia. Tradizionali delle regioni sahariane, ma portato anche in India
SAVILE ROW
Celebre strada del quartiere londinese di Mayfair, dove hanno sede i più famosi sarti della città,
è anche sinonimo di abito maschile inglese
SBUFFO
Di parte rigonfia di un capo d’abbigliamento
SCALDAMUSCOLI
Calze a coste, che partono dal polpaccio per arrivare alla caviglia, senza piede, utilizzate dalle
ballerine di danza classica. Di moda negli anni ‘70
SCALFO
Sinonimo di incavo della manica. Indica un taglio dell’attaccatura della manica, che dà molta
vestibilità, In uso in Francia dalla fine dell’ ‘800, oggi si è perfezionato a livello sartoriale, ed è
un classico per la maggior parte dei capi d’abbigliamento
SCAMICIATO
Abito femminile di linea diritta o appena svasata, dallo scollo solitamente arrotondato, senza
maniche. Da indossare su un maglioncino a collo alto o su una camicia
SCARPA A BALLERINA
Calzatura femminile dalla suola piatta e sottile, a volte con un minimo accenno di tacco, tomaia
con profonda scollatura arrotondata. Lungo bordo di tutta la scarpa scorre, in una coulisse di
gros grain, un cordoncino che si chiude a fiocco verso la punta, ha una funzione decorativa, ma
serve anche ad adattare la scarpa al piede. Può essere in pelle morbidissima e più raramente in
tessuto. Molta simile alle scarpette che usano le ballerine durante gli esercizi, da cui il nome
SCARPA ABBOTTONATA
Calzatura chiusa da bottoni
SCARPA ALLA BEBE’
Tipo di calzatura femminile con scollatura arrotondata e cinturino alla base della caviglia, tacco
largo e basso
SCARPA DÉCOLLETÉ
Tipo di calzatura femminile con scollatura sul davanti, arrotondata a squadrata. Chiusa sul
dietro può avere il tacco nelle forme più diverse a seconda delle tendenze. Nasce verso la metà
dell’800 e conosce ad oggi un’infinità di varianti. Molto popolare negli anni ‘50, considerata
estremamente elegante, nella versione da sera era realizzata nello stesso colore e tessuto
dell’abito
SCARPONCINO
Indica una scarpa robusta e sportiva, piuttosto alta
SCIALLATO
Di collo, tipico della vestaglia, dello smoking o delle giacche eleganti, che disegna una linea
curva su tutta la sua lunghezza
SCIALLE
Triangolo o rettangolo di stoffa da appoggiare sulle spalle incrociando o annodando le due
cocche opposte. Può avere una funzione protettiva o semplicemente decorativa. Spesso e
ornato di frange Nell’antichità era un vero e proprio capo d’abbigliamento in cui avvolgersi per
proteggersi dalle intemperie. Alla fine del ‘700 quando gli Inglesi lo importano dal Kashmir,
diventa di moda ed è un accessorio vero e proprio dai costi proibitivi
SCIANCRATO
Sinonimo di sfiancato. Di un capo d’abbigliamento particolarmente stretto in vita, riferito
soprattutto a un capospalla
SCIARPA
Lunga striscia di stoffa o di maglia, realizzata in diversi materiali dal khasmir alla seta,
variamente decorata, viene indossata attorno al collo. Accessorio maschile e femminile.
Durante il Medioevo e oltre, la si portava trasversalmente e aveva anche funzione di insegna
militare. Allora gli appartenenti ad un esercito non avevano una divisa comune e per
riconoscersi indossavano sciarpe dello stesso colore
SCIVOLATO
Si riferisce particolarmente a un abito femminile per descriverne la linea morbida, che
accarezza appena il corpo
SCOLLATURA A BALCONCINO
Scollatura molto profonda, che mette in evidenza il seno
SCOLLATURA A BARCHETTA
Tipo di scollatura appena accennata che parte a metà della spalla lasciando appena scoperto il
collo con un disegno ellittico, per poi chiudersi sull’altra metà della spalla, disegnando il
profilo dello scafo di una barca, da cui il nome
SCOLLATURA A CASCATA
Sinonimo di scollatura a gronda. Dalle spalle leggermente arricciate il tessuto cade formando
diverse pieghe a semicerchio, creando un effetto "cascata". Questo tipo di scollatura può essere
drappeggiata sia sul davanti sia sulla schiena. Particolarmente adatta per abiti femminili da sera
SCOLLATURA A CUORE
Disegna sul seno il profilo di un cuore
SCOLLATURA A FESSURA
Tipo di scollatura con taglio centrale, che parte dal bordo del collo attraversando il seno. Può
valorizzare anche la schiena
SCOLLATURA A GOCCIA
Scollatura a forma di goccia fermata da un bottoncino o da un nastro
SCOLLATURA A TUFFO
Questo tipo di scollatura disegna una profondissima "v" che scende sul davanti sino
all’ombelico oppure percorre la schiena sino a raggiungere il bacino
SCOLLATURA A V
Tipo di scollatura che disegna una "v" sul davanti o sulla schiena
SCOLLATURA ALL’AMERICANA
Lascia scoperte le spalle con un taglio obliquo, mentre copre la parte centrale del busto. Molto
di moda in America negli anni ‘50, da cui il nome
SCOLLATURA DIANA
Scollatura asimmetrica che lascia nuda una spalla. Lanciata da Elsa Schiaparelli negli anni ‘30
viene riproposta ciclicamente dagli stilisti. Prende il nome dalla dea Diana, che nell’antica
Roma veniva rappresentata vestita con una tunica dalla scollatura asimmetrica
SCOLLATURA ROTONDA
Tipo di scollatura che disegna una curva più a meno profonda
SCOLLATURA SABRINA
Tipo di scollatura che disegna un rettangolo sul bustino di un abito a su una blusa
SECCHIELLO
Borsa femminile, soprattutto estiva, a forma di piccolo secchio
SERAFINO
Maglietta unisex in cotone o in lana, con maniche corte o lunghe dallo scollo arrotondato,
chiusa sul davanti da tre bottoncini. Deriva dalla maglieria intima maschile in uso nell’
Ottocento. Si chiama cosi perchè era indossata da Serafino, protagonista del film omonimo,
interpretato da Adriano Celentano. In inglese prende il nome dell’attore hollywoodiano
Wallace (Beery), che negli anni ‘30 la portava nei suoi celebri film
SETTEOTTAVI
Completo da donna con giacca che lascia appena scoperta la gonna
SFIANCATO
Di un capo sagomato, aderente nel punto vita
SFILATA
Sinonimo di defilé. Presentazione di capi d’abbigliamento indossati da modelle e modelli, che
si susseguono lungo un percorso stabilito. Le sfilate professionali, dove il pubblico è
rappresentato da compratori e giornalisti specializzati, si tengono due volte l’anno. In
settembre/ottobre vengono presentate le collezioni estive di pret-a-porter femminile mentre in
febbraio/marzo quelle invernali, con sei mesi d’anticipo sulla stagione di vendita
SFODERATO
Si dice di qualsiasi capo d’abbigliamento senza fodera
SHOOTS
Sinonimo di stivaletto. Corti stivaletti femminili che arrivano al collo del piede o coprono
appena la caviglia
SHORTS
Sinonimo di pantaloncini, calzoncini, hot pants. Calzoncini femminili molto corti, lanciati negli
anni ‘70
SLACKS
Pantaloni maschili dalla gamba molto larga e dritta, lunghi, di moda fra gli anni ‘20 e ‘30
SLING PUMP
Sinonimo di sandalo chanel o chanel. Scarpa femminile, piuttosto scollata, spesso con punta di
colore contrastante, con cinturino sul tallone e tacco da media ad alto. Modello ideato da Coco
Chanel agli inizi del ‘900
SMAGLIATURA
Indica nei capi in maglia e nelle calze una rottura dei punti
SMANICATO
Di un qualsiasi capo d’abbigliamento privo di maniche
SMOKING
Termine derivato dall’inglese "to smoke" , fumare. Sinonimo di tuxedo e dinner jacket. Abito
da sera maschile. La giacca (dinner jacket), in tessuto leggero di colore nero o blu scuro, può
essere mono o doppiopetto, i revers in seta sono a lancia o sciallati. La versione bianca o ecru è
indicata per le feste serali all’aperto o in crociera. Il pantalone, senza risvolto, ha applicata sulla
cucitura laterale esterna, una banda in seta. S’indossa con una camicia bianca dai polsini doppi,
allacciati con i gemelli o con speciali bottoni. Spesso la camicia ha uno sparato a piccolissime
pieghe o vi è applicato un inserto di picchè. Il cravattino deve essere nero, in quanto quello
bianco è riservato al frac. Una fusciacca (cummerbund) copre punto vita . Le origini dello
smoking sono piuttosto discusse, gli americani se ne attribuiscono la paternità, ma è più
probabile che sia d’origine inglese. Da quando è stato indossato da Marlene Dietrich e poi
ripreso da Yves Saint Laurent negli anni ‘70, è diventato un vestito da sera anche femminile.
Oggi è un classico proposto in diverse versioni. Solitamente nero, esiste anche in versione
bianca indossata nei Paesi caldi
SMOKING JACKET
La giacca che in italiano viene chiamata “da smoking” non corrisponde alla smoking jacket
degli inglesi, questa è infatti una giacca in velluto colorato (verde, bordeaux ,viola) indossata
durante le serate trascorse in campagna. La giacca definita in italiano "da smoking" corrisponde
invece alla “dinner racket”. La smoking jacket, porta questo nome perché un tempo gli
aristocratici inglesi la indossavano nelle sale da fumo, per poi cambiarla con la dinner quando
rientravano in society
SNEAKER
Scarpe in tela e gomma, ma anche in pelle, destinate all’uso sportivo, entrate
nell’abbigliamento quotidiano negli anni ‘70, diventando un fenomeno di moda
SOFFIETTO
Piega chiusa alle estremità per dare ampiezza solo nella parte centrale
SOPRABITO
Cappottino maschile e femminile confezionato con tessuto leggero, adatto alla mezza stagione
SPALLINA IMBOTTITA
Imbottitura della spalla, cucita all’interno per dare maggiore volume
SPARATO
Parte anteriore della camicia maschile da sera, resa rigida dall’appretto o lavorata a piccole
pieghe
SPENCER
Giacchino con revers, corto, sfiora appena punto vita. Prende il nome da Lord Spencer (1758-
1834) che si dice l’abbia inventato tagliando le code del suo frac. Dapprima esclusivamente
maschile, agli inizi dell’800 entra a far parte del guardaroba femminile, si fa più corto, più
stretto e s’indossa sugli abiti da giorno e da sera
SPEZZATO
Vestito maschile con giacca di colore diverso dai pantaloni
SPOLVERINO
Soprabito o anche over o overcoat. La spolverino è un indumento da viaggio da tempo
immemorabile, naturalmente era destinato ai ricchi, mentre ai poveri serviva solo per coprire
abiti logori. Questa "cappotto" antipolvere fa il suo ingresso ufficiale nel guardaroba moderno
rombando. Agli inizi del ‘900 veniva, infatti, indossato dai coraggiosi guidatori delle prime
automobili. Allora era un soprabito leggero, piuttosto largo, doveva coprire tailleur e cappotti,
lungo sino alla caviglia, il colletto si allacciava sul dietro per proteggersi dal vento.
Indispensabile per ripararsi dalla polvere e dalle intemperie, vestiva uomini e donne, muniti di
copricapo in pelle e di grandi occhiali. Con il passare del tempo ha perso la sua originaria
funzione d’uso ed oggi lo si chiama comunemente soprabito. Fra gli anni ‘50 e ‘60 diventa un
pezzo insostituibile del guardaroba primaverile e s’indossa, appunto, sull’abito spesso
realizzato nello stesso tessuto, in lana o in gabardine. Si accorcia e raggiunge ginocchio, si fa
più aderente al corpo e via via segue le diverse linee di moda: a trapezio, a matita, e via
dicendo. Oggi è un classico da portare al principio di stagione, in ogni caso in tessuto leggero,
dalla loggia sportiva o elegante, anche da sera in tessuto impalpabile come l’organza a in pizza.
Spesso in inglese viene anche definito "over", quando perde le caratteristiche essenziali del sua
progenitore
SPORTSWEAR
Abbigliamento sportive in genere
STECCA
Sottile asticella in plastica, metallo o altro materiale, utilizzata come sostegno o rinforzo nei
busti
STETSON
Sinonimo di cappello da cowboy. E’ il cappello portato dai cowboy, con cupola alta e larga
tesa, in feltro. Alle origini ottenuto con peli di castoro, era utilizzato non solo per proteggersi
dal sole, ma anche per raccogliere l’acqua. Inventato da John Batterson Stetson, produttore di
cappelli di Filadelfia, che ne inizierà la produzione industriale nel 1869. Attualmente è un
marchio registrato
STILE
Modo di vestire caratterizzato da elementi specifici che lo rendono facilmente identificabile
STILE GIPSY
Stile gitano, zingaresco caratterizzato da lunghe gonne ricche di balze a fantasie sgargianti.
Completato da camicie bianche annodate sotto al seno, con scollature bordate di elastico,
maniche lunghe arricchite da pizzi. Sopra: corti gilet o ampi scialli
STILE GRUNGE
Stile giovanile americana, ma diventato internazionale, apparso alla fine degli anni ‘80 e
consacrato dalla moda agli inizi degli anni ‘90. Come gruppo musicale di riferimento aveva i
"Nirvana". Vestiti usati, T-shirt vissute, pantaloni sdruciti, grandi felpe e scarpe da ginnastica
definivano la nuova divisa
STILE HIP HOP
Stile di abbigliamento nato sulla scia del successo del genere musicale hip hop americana agli
inizi degli anni ‘80. Prende il via dai sobborghi newyorkesi ed ha come codici vestimentari
colori forti, pantaloni esageratamente larghi, perfetti per la breakdance e lo skate, scarpe da
ginnastica, cappellini e vistose catene come accessori. Portabandiera di questo nuovo stile sono
stati i cantanti rapper
STILE HIPPY
Prende il nome dal movimento giovanile degli anni ‘60, che diede vita a una moda al
femminile fatta di gonne lunghe e colorate, jeans stampati, camicie indiane, borse a tracolla in
stoffa, sandali piatti e zoccoli in legno. Per i ragazzi erano d’obbligo i capelli lunghi, pantaloni
aderentissimi a zampa d’elefante e maglie altrettanto aderenti
STILE IMPERO
Caratterizza l’abito a stile impero la vita alta, segnata sotto al seno, grazie a tagli sartoriali o a
pinces strategiche. Una scollatura generosa, spesso squadrata, ma dagli angoli dolcemente
arrotondati, disegna il corpino. La linea affusolata, a volte leggermente svasata. Può essere sia
lungo sia corto, con maniche o senza. L’abito ad impero, di moda fra il 1800 e il 1820, era di
rigore alla corte di Napoleone imperatore (1804) così attento all’immagine tanto da esigere che
le donne invitate ai ricevimenti indossassero sempre un abito nuovo. Un certo Leroy, sarto di
corte disegnava e realizzava appositamente gli abiti della moglie e delle sorelle. Tanto interesse
coinvolgeva non solo il Napoleone grande comunicatore, ma anche aspetti commerciali di
notevole rilievo, l’Imperatore voleva rilanciare il settore tessile-abbigliamento francese,
promuovendo non solo la ricercatezza del vestire, ma anche l’utilizzo di tessuti nazionali. In
questo ambiente l’abito dalla vita alta, lanciato da Josephine Beauharnais, prende il sostantivo
"impero". Allora aveva una scollatura molto accentuata, un nastro stretto sotto al seno esaltava
il décolleté. Diritto o appena svasato scendeva lungo sino ai piedi, sul dietro un breve strascico.
Le maniche erano corte e a palloncino, gonfie e arricciate all’orlo, guanti lunghissimi e aderenti
stringevano le braccia. Colori sobri e al tempo luminosi, dal panna sino all’azzurro
STILE MILITARE
Stile di abbigliamento che si ispira alle divise militari nei colori e nelle forme
STILE ODALISCA
Stile d’abbigliamento ispirato ai costumi del Media Oriente. Caratteristici i pantaloni rigonfi e
arricciati alla caviglia, chiamati alla turca. Paul Poiret, stilista francese, agli inizi del ‘900
affascinato dai Balletti Russi di Diaghilev, che a Parigi andavano per la maggiore, diede una
grande festa che intitolò “Le Mille e una Notte”. Le donne indossavano ampie e avvolgenti
mantelle dai colori accesi accompagnate dai calzoni alla turca, preziosi turbanti piumati
venivano sfoggiati dal tout Paris femminile. Una passione per l’etnico che influenzerà gli
stilisti per sempre. Le odalische, che suggerirono questo stile, erano un tempo le schiave
bianche degli harem
STIVALE ALLA MOSCHETTIERA
Calzatura che arriva oltre il ginocchio, a volte con un grande risvolto
STIVALE UGG
Stivale in pelle di pecora di origine australiana, gambale corto, ampio e dalla suola piatta
STIVALETTO ALLA PETER PAN
Stivaletto piatto, in morbida pelle, soprattutto scamosciata con risvolto. Prende il nome dal
protagonista del testo teatrale scritto da James Matthew Barrie
STOLA
Grande rettangolo di tessuto da avvolgere attorno alle spalle. Realizzata anche in pelliccia
s’indossa su abiti da sera importanti. In voga negli anni ‘50
STRASS
Brillantini in vetro, dalla forte rifrazione, particolarmente luminosi. Prendono il nome dal
gioielliere viennese J. Strasser
STIVALETTO
Calzatura in cuoio o in gomma che arriva poco sopra alla caviglia
SUIVEZ MOI JEUNE HOMME
Venivano chiamati così i nastri dei cappelli delle donne, che danzanti sulla nuca, invitavano i
ragazzi a notare la bella. Stesso nome per la spilla utilizzata per appuntare e sollevare una delle
gonne. Eravamo alla fine dell’Ottocento.
SVASATO
Di un qualsiasi capo d’abbigliamento o parte di esso che si allarga verso l’orlo
TABARRO
Ampio mantello a ruota, con colletto, si appoggia sulle spalle e si avvolge sul davanti. Di
origine medioevale come indumento militare o da cerimonia, é tipicamente italiano. Diventa di
moda fra gli aristocratici nel ‘700 ed è foderato con tessuti preziosi, allora era indossato anche
dalle donne
TAILLEUR
Sinonimo di vestito a giacca. Completo femminile composto da giacca dal taglio maschile,
accompagnata da gonna confezionata con lo stesso tessuto. Nasce alla fine dell’800, suo nome
deriva dal fatto che era confezionato dal sarto, "tailleur" in francese
TAILLEUR PANTALONE
Completo femminile composto da giacca di taglio maschile e pantaloni confezionati nello
stesso tessuto
TANGA
Indumento intimo, soprattutto femminile. Mutandina a triangolo sul davanti e con strisciolina
sul dietro. Indica anche un costume da bagno della stessa forma. La leggenda dice che sia stato
inventato negli anni ‘70 da Rose Di Primo, modella brasiliana di origini italiane, che voleva
attirare l’attenzione su di sè durante una festa sulla spiaggia di Ipanema, a Rio de Janiero
TANK SUIT
Costume da bagno femminile intero con bretelle simili a quelle della canottiera
TANKINI
Termine inlgese che deriva dall’unione di “tank”, canottiera e “kini” da “bikini”. Costume da
bagno a due pezzi composto da canotta che sfiora l’ombelico e mutandina a calzoncino
TASCAPANE
Borsa in tela, portata a tracolla, usata dai soldati
TIGHT
Dall’inglese “tight”, attillato. Viene definito in italiano "tight " un completo da uomo per
cerimonie e occasioni speciali, indossato solo di giorno, che gli inglesi chiamano morning
dress. La giacca nera o grigia riservata allo sposo, ha lunghe falde tagliate in senso obliquo e si
accompagna a un gilet grigio o giallo pallido. I pantaloni sono a righe, eccezionalmente anche
in Principe di Galles. Accompagna l’insieme un cilindro grigio o nero a seconda del tipo di
cerimonia. Il morning dress è di rigore negli ippodromi di Ascot o di Epron quando sono
presenti principi della casa reale
TIARA PAPALE.
Alto copricapo a cupola, con croce posta all’apice, formata da tre corone sovrapposte, simbolo
delle tre
chiese: militante, purgante e trionfante. Portata dal Papa in alcune cerimonie
TOCCO
Copricapo rotondo, senza tesa e con cupola squadrata, indossato da magistrati e professori
universitari quando indossano la toga
TONACA
Particolare forma di veste con maniche larghe e lunga fino ai piedi indossata da frati e monache
TOP
Termine di origine inglese che significa “sopra”. Indumento femminile che copre il busto, con
spalline sottili o senza
TRACHT
Sinonimo di costume tradizionale austriaco. Indica il costume tradizionale austriaco. Per lui
camicia bianca, giacca in loden e pantaloni corti in pelle di cervo e bretelle, per lei bustino
aderente su una camicia bianca a maniche code, gonna lunga arricciata in vita, e grembiule
TRENCH
Dall’inglese “trench”, trincea. Impermeabile maschile, ma amato anche delle donne. E’ a
doppiopetto, in cotone impermeabilizzato, con maniche a raglan e spalline. Stretto in vita da
una cintura. Anche questo capo di abbigliamento ha un’origine militare; il suo nome; trench
coat, significa infatti "cappotto da trincea". Creato per gli ufficiali inglesi, fa parte della loro
divisa durante la prima Guerra Mondiale. Ogni sua parte, che oggi ci sembra puramente
ornamentale, aveva in realtà una specifica funzione. La cinghietta posta al bordo del collo
permetteva di alzarlo e di chiuderlo per proteggersi dalla pioggia, come quelle cucite sul bordo
delle maniche. Mentre agli anelli in metallo applicati alla cintura venivano appesi la borraccia e
altri oggetti. E’ stato reso celebre da Humphrey Bogart in "Casablanca"
TREQUARTI
Capospalla che arriva a meta coscia o sopra al ginocchio
TRILBY
Cappello maschile, in feltro, sfoderato, con ala piccola non bordata, il nastro che circonda la
cupola, mossa da due fossette laterali, è basso. La versione marrone è simbolo degli
appassionati di ippica. Sembra prendere il nome dalla protagonista del romanzo omonimo di
Georges Du Maurier del 1894
TRONCHETTO
Stivale che arriva sotto al polpaccio, dalla linea tubo, maschile e femminile. Nato come
invernale diventato di moda anche per l’estate
TUBINO A LINEA DIRITTA
Classico vestito solitamente nero, semplice, scende diritto accarezzando appena il corpo
TUNICA
Tipo di blusa femminile che diritta arriva sino al fianchi, spesso senza maniche e allacciata sul
dietro
TURBANTE
Lunga fascia di tessuto che si avvolge attorno alla testa formando un copricapo. Indossato dagli
uomini indiani e mussulmani. Descrive inoltre un cappello femminile che ne imita la forma, ma
lo preferisce più allungato e conico. E’ stato molto di moda a cavallo fra anni ‘20 e ‘30
TUTA
Capo d’abbigliamento confezionato in un solo pezzo, con pantaloni. Si chiude sul davanti o sul
dietro con una cerniera o con bottoni, può avere maniche lunghe o corte. Nata come indumento
maschile da lavoro, è stata più volte reinventata dagli stilisti. Ha assunto così connotazioni
diverse, dall’immagine sportiva sino a quella elegante da sera. Realizzata in tessuto
impermeabilizzato e imbottito viene indossata sulla neve per gli sport invernali. In versione
militare é in tessuto mimetico. Come molti capi d’abbigliamento cambia stile con il mutare
delle mode
TUTA DA GINNASTICA
Completo in tessuto felpato o in materiale sintetico composto da felpa o giubbottino
accompagnato da pantaloni con polsino all’orlo e coulisse in vita, s’ indossa per lo sport e il
tempo libero
TUTA DA LAVORO
Capo d’abbigliamento confezionato in un unico pezzo, con pantaloni, chiuso da zip, in tela, in
tessuto impermeabilizzato o altro a seconda dell’attività di chi lo indossa: meccanico, operaio,
ecc.
ULSTER
Cappotto di origine irlandese. E’ soprattutto maschile, ma anche femminile, di linea diritta,
lungo sino al ginocchio, a doppiopetto, stretto in vita da una cintura o con martingala. Ampi
revers e tasche applicate a toppa o con aletta. Inoltre descrive un tessuto pesante per capispalla
proveniente dalla omonima regione irlandese
UNDERSTATEMENT
Riferito a un modo di vestire sottotono, che tende a far apparire più modesto lo status sociale di
una persona
UNIFORME
Abito uguale per tutti gli appartenenti ad una stessa organizzazione pubblica o privata, che
distingue il grado e il ruolo all’interno di essa. Il primo a volere un abbigliamento uniformato
per i suoi soldati fu il re Gustavo Adolfo di Svezia, siamo verso la prima metà del ‘600,
concetto poi ripreso da Luigi XIV
di Francia. Un secolo dopo quasi tutti gli eserciti d Europa si adeguano a questo modello
UNISEX
Indica quei capi d’abbigliamento che possono essere indossati da uomini e donne
indifferentemente
WAIKIKI
Sinonimo di Aloha shirt o camicia hawaiana. Camicia, soprattutto maschile, ampia con
maniche corte, collo piatto e aperto, spacchetti laterali, in fantasia tropicale dai colori vivaci.
Prende il nome dall’omonima spiaggia di Honolulu
WALKJANKER
Sinonimo di giacca tirolese. Giacca tipica tirolese in loden rosso o verde senza colletto, bordata
in colore contrastante e con bottoni in metallo.
WESTERN STYLE
Stile cowboy. Stile d’abbigliamento che s’ispira al vestire dei cowboy caratterizzato da camicie
in denim, blue jeans, giacche scamosciate con frange, stivaletti camperos e grande cappello
WET LOOK
Effetto bagnato
WHITE TIE
Sinonimo di frac, in quanto s’indossa con cravattino Bianco (white tie)
WONDERBRA
Reggiseno leggermente imbottito che sostiene ed esalta il seno, mettendolo in evidenza.
Lanciato nel ‘94 negli Stati Uniti, godrà di un successo internazionale
YUPPIES
Deriva dalla sigla: Young, Urban, Professional e descrive l’abbigliamento e lo stile di vita di
una giovane tribù internazionale degli anni ‘80, che aveva come centro propulsivo New York.
Composta per lo più da single con molto denaro a disposizione, da esibire vestendo solo abiti
firmati e frequentando locali alla moda
ZAMBERLUCCO
Larga e lunga sopravveste con ampio cappuccio, un tempo indossata dai Turchi e dai popoli
orientali in genere
ZAMPA D’ELEFANTE
Calzoni che a partire dal ginocchio si aprono in una svasatura più o meno ampia imitando la
zampa dell’elefante. Molto in voga negli anni ‘60, sono detti anche "a campana"
ZATTERONI
Calzature femminili estive dalla zeppa altissima in sughero, aperte sul dietro, di moda negli
anni ‘70
ZAZOUS
Corrente di pensiero attiva nel Nord della Francia agli inizi degli anni ‘40, durante
l’occupazione tedesca. Cab Calloway, esponente dello swing jazz crea questo piccolo
movimento alternativo che anticiperà l’esistenzialismo. Il nome deriva dall’americano zootsuit,
vestito maschile, caratterizzato da grande giacca con spalle esasperate, pantaloni larghi in vita,
stretti e coti alla caviglia, in evidenza calzini colorati. Per le ragazze: giacche simili, aderenti
gonne al ginocchio e tacchi alti. Completo originario dell’America del Sud approda negli Stati
Uniti e arriva in Europa conquistando addirittura Parigi e i suoi giovani alternativi. L’origine
del termine è onomatopeica, derivando da un successo musicale dell’epoca: "Zaz Zuh Zaz"
ZEPPA
Suola che percorre tutta la lunghezza della calzatura e si alza verso il tallone, sostituendo il
tacco. Può essere in legno, in sughero, in pelle, in paglia o in altri materiali. Usata sino dal XV
sec. è stata di gran moda negli anni ’40; sono passate alla storia del costume quella firmate da
Salvatore Ferragamo
ZIG ZAG
Tipo di cucitura a punti diagonali, utilizzata per gli orli o come motivo ornamentale
ZIMARRA
Lungo soprabito maschile riccamente guarnito, usato sino dal XV sec. In seguito indica un
largo e lungo cappotto e infine una veste da camera
ZUCCHETTO
Copricapo femminile e maschile di piccole dimensioni da appoggiare al centro della testa. Il
papa lo porta bianco, i vescovi viola
ZINGARA
Di una lunga e larga gonna ricca di balze dai colori vivaci, spesso sovrapposta ad altre, come
usano indossare le gitane